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Russiagate: Trump nega di voler licenziare Mueller

Russiagate: Trump nega di voler licenziare Mueller

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha smentito di voler licenziare Robert Mueller, il procuratore speciale che sta indagando sulle possibili interferenze del governo russo nelle elezioni presidenziali del 2016. Sollecitato dai giornalisti sull'argomento, al rientro alla Casa bianca da Camp David, Trump ha risposto secco: "No". Tuttavia il presidente americano si e' mostrato assolutamente infastidito dall'acquisizione, da parte del team di Mueller, delle mail del suo transition team, un'operazione che il suo entourage ritiene sia avvenuto in mnaniera illegale. Trump si e' comunque detto certo che gli inquirenti non troveranno nulla che dimostri che la sua campagna elettorale per le presidenziali fu coordinata con il Cremlino per influenzare il risultato. L'attacco a Mueller e' stato sferrato dopo che e' emerso che il procuratore speciale ha ottenuto decine di migliaia di e-mail private del transition team, la squadra che lavoro' nel periodo tra l'elezione di Trump, e il suo insediamento. Il materiale puo' contenere informazioni esplosive e i legali di Trump lo accusano di averlo ottenuto in maniera illegale. Un avvocato che rappresenta Trump for America, Kory Langhofer, ha inviato una lettera di sette pagine alle principali commissioni di controllo di Camera e Senato dove ipotizza violazioni costituzionali (in particolare del Quarto Emendamento, che protegge contro la perquisizione e il sequestro di materiale). L'ufficio di Mueller ha ottenuto i documenti all'inizio dell'estate dalla General Services Administration, l'agenzia governativa incaricata di custodire tutti i materiali del transition team, anche se "era consapevole che la GSA non possedeva o controllava il materiale in questione", ha scritto Langhofer, in una lettera pubblicata dal sito web Politico. L'avvocato di Trump sostiene che l'ufficio di Mueller ha "ampiamente utilizzato i materiali" durante le sue indagini, anche se gli inquirenti sapevano che era materiale sottoposto a speciali garanzie di protezione. Gli uomini di Trump avevano utilizzato proprio l'agenzia governativa come sede di lavoro nel periodo tra l'elezione di Trump e il suo insediamento; e con gli uffici avevano utilizzato anche le relative attrezzature. Sarebbe stata proprio l'agenzia governativa a fornire le mail a Mueller.

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