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Esteri
Sanchez sconfitto in Parlamento. Spagna, crisi sempre più vicina?

Che il cammino dell'esecutivo di Sanchez sarebbe stato irto di ostacoli, lo si era già capito fin dall'inizio, con una maggioranza troppo composita e un premier troppo debole e poco autoritario per riuscire a governare una situazione in bilico. Ma ora dopo la sconfitta sul decreto di urgenza sugli affitti, con 243 voti contrari, grazie anche al voto contrario di Podemos alleato di governo, la situazione pare diventare davvero molto complicata per l'esecutivo spagnolo. Podemos infatti, lamentava che nel decreto mancassero alcune manovre per limitare il prezzo degli affitti e per calmierare i prezzi in determinate zone del paese. Il ministero delle infrastrutture, che e responsabile della materia, ha già annunciato di essere pronto a modificare il decreto per venire incontro alle richieste della formazione politica di sinistra. Ma non è detto che questo comporterà una modifica dell'atteggiamento di un partito come Podemos, che proprio in questi giorni sta affrontando uno dei momenti più delicati della sua storia, dopo la decisione di un suo uomo di punta, nonchè fondatore del partito con Pablo Iglesias, Inigo Errejan, di abbandonare il partito per candidarsi come autonomo alle prossime elezioni della comunità di Madrid. Dopo la dura sconfitta elettorale in Andalusia, questa nuova tegola sul governo, secondo molti analisti, dimostra che sarà praticamente impossibile che Sanchez riesca a concludere la sua legislatura nel 2020. Qualche commentatore spagnolo, addirittura azzarda a pronosticare Ottobre come date delle elezioni anticipate, subito  dopo le elezioni europee di Maggio, che probabilmente porteranno altro trambusto all'interno della compagine di governo. D'altra parte anche all'interno dello stesso partito socialista sono sempre più numerose le voci critiche verso l'operato del governo Sanchez e verso il premier spagnolo, considerato da molti come troppo accomodante e debole per potere governare un paese. Come se non bastasse questo poi i tassisti di Madrid hanno proclamato uno sciopero indefinito, che sta letteralmente paralizzando la capitale da due giorni per protestare contro il mancato accordo sulle licenze.

Senza contare il problema degli immigrati, che dopo la politica accomodante del primo Sanchez, il grande numero di arrivi sta portando al collasso tutti i centri di accoglienza e rendendo la situazione di difficile gestione, e non a caso il Governo sembra tornare sui suoi passi come il recente  blocco della Open Arms nel porto di Barcellona, ha mostrato. Insomma sembra proprio che a Sanchez non ne vada bene una e il suo destino pare davvero sempre più segnato, dopo questa clamorosa sconfitta in parlamento. La sua maggioranza si sta infatti dimostrando troppo risicata debole ed eterogenea per poter andare avanti a lungo. Il partito popolare d'altro canto sta già scaldando i motori per cercare di dare la spallata decisiva all'esecutivo, anche se nei recenti sondaggi i socialisti continuano ad essere in testa. Ma esiste il problema delle alleanze anche in Spagna come in Italia e il tentativo di governo con Vox in Andalusia potrebbe essere un preludio ad una ipotetica futura maggioranza a livello nazionale. La sinistra come nel resto d'Europa sembra pervasa, anche in Spagna da quella sorta di "taffazzismo", che la sta portando ad un inesorabile declino. Resta da aspettare le prossime mosse che saranno fatte dal ministero dell' infrastrutture guidato da Jose Luis Abalos, per cercare di modificare il decreto entro la prossima settimana. Ma tutto ciò, come si diceva, non è affatto detto che basti a risollevare le sorti di un governo, che sembra sempre più avere i giorni contati.

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