Slovacchia, caos dopo le elezioni. Strada in salita per Robert Fico
Robert Fico, presidente del partito Direzione-Socialdemocrazia (Smer-sd), ha annunciato che la sua formazione ha avviato trattative non formali con tutti gli altri partiti che hanno raggiunto il Parlamento. Alla domanda se Smer-sd intendesse avviare trattative anche con gli ultranazionalisti del Partito popolare per la Nostra Slovacchia (Lsns), Fico aveva elegantemente glissato, aggiungendo pero' che la situazione, essendo "estremamente complessa", non esclude "alcun tipo di soluzione".
All'annuncio ha reagito il presidente del partito di centrodestra Most-hid, Bela Bugar, che ha annunciato di non essere propenso a formare coalizioni con il Partito nazionale slovacco (Sns), ne' con Gente comune e personalita' indipendenti (Olano-nova). Questa dichiarazione sembra chiudere a entrambe le coalizioni inserite in alcuni scenari proposti in queste ore dalla stampa slovacca: quella mista guidata da Smer-sd e composta da Sns, #Siet e Most-hid e quella di centrodestra guidata da Liberta' e solidarieta' (Sas) e composta da Sns, Sme Rodina, Olano-nova, #Siet e Most-hid. Il leader di Sns Andrej Danko, invece, si e' dichiarato aperto al dialogo con la formazione di Bugar. Spetta comunque al presidente della repubblica Andrej Kiska il compito di dare l'incarico formale a uno degli otto partiti per la formazione di un governo.
Quasi terminato lo spoglio dei voti relativi alle elezioni in Slovacchia, lo scacchiere del nuovo parlamento appare assai diverso rispetto al mandato appena concluso. L'ex partito unico di governo Direzione-Socialdemocrazia (Smer-sd) ha ottenuto 49 seggi su 150, perdendone 33 rispetto allo scorso mandato. Lo seguono Liberta' e solidarieta' (Sas) con 21 seggi, Gente comune e personalita' indipendenti (Olano-nova) con 19, il Partito nazionale slovacco (Sns) con 15, gli ultranazionalisti del Partito popolare per la nostra Slovacchia (Lsns) con 14, Sme Rodina e Most-hid con 11, infine #Siet con dieci.