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Esteri
Spagna, tensione nel governo Sanchez

Sale ancora una volta la tensione nell'esecutivo spagnolo, guidato da Sanchez. Motivo del contendere è la multa comminata al suo ministro degli Esteri, il discusso Joseph Borrell, per la vendita di azioni Abengoa, mentre era consigliere della stessa. Le opposizioni in coro hanno subito chiesto le dimissioni del ministro, che invece ha avuto il pieno appoggio del primi ministro. Pablo Casado, leader del Pp,è stato lapidario: "Borrell è delegittimato a rimanere nel governo e deve andare immediatamente al Congresso dei Deputati per dare spiegazioni".  Ma nelle ultime ore un twitter di Pablo Iglesias, leader di Podemos, alleato di Sanchez, che chiede anche lui le dimissioni del ministro ha creato una tensione evidente all'interno della maggioranza. Borrell non ha voluto commentare la decisione della commissione di Borsa che lo ha multato di 30000 euro per la vendita di 10000 azioni Abengoa, avvenuta nel 2015 quando lo stesso era parte del consiglio della società stessa. Sanchez dal canto suo, sembra però non voler assolutamente rinunciare al suo ministro degli Esteri, che considera come un pilastro del suo governo e quindi la situazione rischia di complicarsi. Anche perchè il partito socialista stava pensando a candidare il ministro degli esteri come capolista alle prossime elezioni europee. La multa, secondo fonti del ministero guidato da Borrell è stata comminata come ovvia conseguenza della decisione dello stesso ministro di non avere fatto ricorso alla decisione del CNMV spagnola proprio per evitare potenziali conflitti di interesse. Ma il leader di Podemos sembra non accontentarsi di queste scuse ed anzi sembra intenzionato a portare avanti questa sua richiesta di dimissione, che secondo alcuni sarebbe solo un pretesto per chiedere a Sanchez ancora più impegno verso il sostegno alle fasce più deboli della popolazioni, malgrado anche la manovra economica spagnola sia già stata posta sotto la lente di osservazione della Commissione europea.

Nei giorni scorsi ci sono state diverse frizioni fra il calo dell'esecutivo e Iglesias, che secondo alcuni potrebbe anche decidere, di staccare presto la spina e far cadere il governo spagnolo, anche perchè Sanchez, che in questi mesi ha già fatto diverse concessioni alla sinistra di Podemos, non sembra più intenzionato a mollare la presa e il caso Borrell potrebbe davvero diventare il “casus belli”. Borrell, infatti, è sempre stato un sostenitore all'interno del partito dell'ascesa di Sanchez, che lo considera come il suo padre politico e non può perciò permettersi di cedere su questo punto. E poi questo è già il quarto caso di un ministro che si trova in  difficoltà e che mette il governo in grave imbarazzo. Dopo le dimissioni lampo del ministro della cultura Huerta, rovinato da guai col Fisco, seguite dalla rinuncia della collega alla Sanità, Carmen Monton, coinvolta nello scandalo dei Master universitari truccati. Poi è stata la volta del ministro della giustizia Delgado, finita nell'occhio del ciclone per un caso di intercettazioni con commenti al vetriolo in cui bollava come “maricon” ( gay) un suo collega di partito. Ora il caso Borrell che rischia davvero di dare un colpo durissimo alla tenuta del governo, che malgrado le rassicurazioni del premier sembra davvero difficilissimo possa arrivare indenne alla sua naturale conclusione della primavera del 2020.

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