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Esteri
Spie-gate, Johnson: "Skripal avvelenato su ordine di Putin"

E' "assolutamente probabile" che l'ordine di usare l'agente nervino contro l'ex spia russa Sergei Skripal e sua figlia Yulia in territorio britannico (avvelenati in un centro commerciale di Salisbury, ndr) sia partito direttamente da Vladimir Putin. Lo ha detto il ministro degli Esteri britannico, Boris Johnson, precisando che "la nostra contesa è con il Cremlino di Putin e le sue decisioni". "Noi crediamo che sia probabile in modo schiacciante - ha insistito Johnson - che sia stata sua la decisione di usare un agente nervino nelle strade della Gran Bretagna, dell'Europa per la prima volta dalla Seconda Guerra Mondiale".

In assenza di convincenti spiegazioni da parte del Cremlino, il governo britannico di Theresa May ha espulso 23 diplomatici russi, incassando il sostegno dei maggiori alleati d'Occidente, dagli Usa di Trump alla Ue, dalla Francia di Macron alla Germania di Merkel. Citato dall'agenzia Ria, l'ambasciatore russo a Londra ha annunciato che il personale espulso lascerà il Regno Unito il 20 marzo.

Solidarietà anche dall'Italia. Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, riferiscono fonti di Palazzo Chigi, parlando con la premier inglese, ha confermato la piena legittimità della richiesta britannica ad avere risposte chiare ed esaurienti dalla Russia circa il suo ruolo in questo gravissimo episodio. I due leader hanno convenuto, infine, sulla importanza che su questa vicenda si manifesti solidarietà sia in sede Nato sia in sede europea, anche in vista del Consiglio Europeo di giovedì prossimo.

Secondo le ultime ricostruzioni della stampa, l'agente nervino che ha ridotto in fin di vita l'ex spia russa Sergei Skripal e sua figlia potrebbe essere stato messo nella valigia della ragazza prima ancora che lei partisse da Mosca. Questa sarebbe la conclusione alla quale sarebbero giunti gli investigatori, secondo il Telegraph, che cita fonti di intelligence di alto livello. Si indaga ora sulla possibilità che sia stato impregnato con la sostanza velenosa un abito nella valigia o addirittura un regalo che è stato poi aperto nella casa a Salisbury, il che indica che la donna era stata presa di mira per arrivare al padre.

Secongo gli inquirenti, infine, sono state 131 le persone di Salisbury "potenzialmente esposte" a contatti, anche minimi, con l'agente nervino dell'avvelenamento della ex spia e della figlia. Lo hanno precisato in queste ore fonti della Wiltshire Police, assicurando tuttavia che nessuna di loro ha poi manifestato sintomi preoccupanti. La polizia locale ha anche sottolineato che 46 di queste persone, particolarmente allarmate, si sono rivolte nei giorni subito dopo il 4 marzo al Salisbury District Hospital per controlli, ma nessuna è stata ricoverata.

L'agente nervino, oltre a colpire gli Skripal, ha intossicato gravemente un poliziotto intervenuto fra i primi in loro soccorso, Nick Bailey, che resta in condizioni definite "serie", ma è cosciente, sta reagendo alle cure ed è considerato in via di miglioramento.

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