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Esteri
Putin convoca le madri dei soldati: "Guerra in Ucraina? Nessun rimpianto"

Putin convoca le madri dei soldati

Ucraina: Putin alle madri dei soldati al fronte, 'nessun rimpianto'
Il Presidente Vladimir Putin ha detto a una delegazione di madri dei soldati al fronte in Ucraina, che ha ricevuto oggi al Cremlino, di non avere rimpianti sull'avvio dell'operazione militare speciale. Ma ha precisato di condividere la loro sofferenza. Putin ha anche chiesto alle madri dei soldati di non credere a tutto quello che vedono in televisione o leggono su Internet. Sul conflitto, ha aggiunto, circolano molte notizie false.

Ucraina, Stoltenberg: "Diventerà membro Nato, Mosca non ha veto su ampliamento Alleanza"

"Le porte della Nato sono aperte e lo abbiamo dimostrato non solo a parole ma anche con i fatti", con la recente adesione della Macedonia del Nord e, quest'anno, l'avvio del processo di adesione di Finlandia e Svezia, passi a cui Mosca si opponeva, ha sottolineato il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in conferenza stampa a Bruxelles, precisando che così facendo "dimostriamo che le porte della Nato sono aperte, la Russia non ha un veto sull'ampliamento dell'Alleanza e spetta ai Paesi alleati decidere sulle adesione".

"E questo è lo stesso messaggio diretto all'Ucraina. Abbiamo ribadito la decisione presa al vertice di Bucarest del 2008 che l'Ucraina diventerà un Paese membro", ha quindi aggiunto in vista della riunione dei ministri degli Esteri dei Paesi Nato la prossima settimana, sempre a Bucarest.

"Il modo di aiutare l'Ucraina a raggiugere la membership è quello di lavorare insieme a Kiev, sia a livello politico che di sostegno pratico, che è quello che facciamo", sia assicurando le necessità più urgenti di Kiev, che una cooperazione più a lungo termine.

Ucraina, Stoltenberg: "Sviluppi a tavolo negoziale dipendono da quanto accade sul campo battaglia"

"La maggior parte delle guerre terminano con negoziati, ma quello che avviene al tavolo negoziale dipende da quello che è accaduto sul campo di battaglia. Quindi la cosa migliore per aumentare le possibilità di una soluzione pacifica è sostenere l'Ucraina. Non ci tireremo indietro", ha dichiarato Stoltenberg, in una conferenza stampa a Bruxelles in anticipo sulla riunione dei ministri degli Esteri dei Paesi alleati a Bucarest martedì e mercoledì della prossima settimana.

"I Paesi alleati forniscono (a Kiev, ndr) sostegno militare senza precedenti e mi aspetto che i ministri degli Esteri si impegneranno per aumentare il loro supporto di equipaggiamenti non letali. Alla riunione di Bucarest chiederò più contributi. Sul tempo più lungo, aiuteremo l'Ucraina alla transizione da sistemi d'arma di epoca sovietica a standard Nato e incontreremo Dmytro Kuleba per discutere delle necessità più urgenti e del sostegno a lungo termine", ha quindi anticipato il Segretario generale della Nato.

"Putin sta fallendo in Ucraina e risponde con più brutalità. Ondate di attacchi missilistici diretti contro cittadini e infrastrutture civili privano gli ucraini di riscaldamento, luce e acqua. Sono tempi duri anche per il resto dell'Europa e per il resto del mondo, stiamo tutti pagando un prezzo per la guerra della Russia in Ucraina. Ma per noi il prezzo è in denaro, per gli ucraini è con il sangue. Se consentiamo a Putin di vincere, tutti noi pagheremo un prezzo più alto negli anni a venire. Se Putin, o altri leader autoritari, vede che l'uso della forza è premiato, la userà ancora per raggiungere i suo obiettivi. E' quindi nei nostri interessi di sicurezza sostenere l'Ucraina. Bisogna ricordare che la Russia è l'aggressore, l'Ucraina è vittima di una aggressione e l'Ucraina ha il diritto di difendersi e noi la aiutiamo a farlo".

Ucraina, Cremlino: "Kiev non riconquisterà la Crimea"

Il portavoce del Cremlino, Dimitri Peskov, ha dichiarato: "Tali speculazioni indicano ancora una volta l'impreparazione, la riluttanza e l'incapacità della parte ucraina di essere pronta a risolvere il problema con metodi non militari'

Mosca vede la dichiarazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sul desiderio di Kiev di riconquistare la Crimea "con mezzi non militari", come una discussione sull'alienazione dei territori russi, che è fuori discussione. Lo ha detto il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov.

"Per noi, questa non è altro che una discussione sull'alienazione di un territorio dalla Russia. Non ci può essere altro da capire. E questo è fuori discussione", ha aggiunto Peskov. "Tali speculazioni indicano ancora una volta l'impreparazione, la riluttanza e l'incapacità della parte ucraina di essere pronta a risolvere il problema con metodi non militari".

Ucraina: metà Kiev ancora senza elettricità

Secondo le autorità ucraine, circa il 50% di Kiev è senza elettricità a seguito degli attacchi russi alle infrastrutture critiche che hanno portato a interruzioni di corrente diffuse. L'amministrazione militare della capitale ucraina ha dichiarato su Telegram che la rete idrica è stata completamente ripristinata e che le squadre di emergenza stanno lavorando rapidamente far funzionare i sistemi di riscaldamento in città.

Ucraina, Merkel: "Cercai di fare pressioni su Putin, ma non avevo più autorità"

Angela Merkel torna a difendere la sua politica nei confronti della Russia di Vladimir Putin prima dell'invasione dell'Ucraina. Ed ora, in un'intervista a Der Spiegel, rivela di aver tentato nell'estate del 2021 di avviare dei colloqui in formato europeo, che avrebbero dovuto coinvolgere anche Emmanuel Macron, per cercare di disinnescare le tensioni che già si accumulavano in Ucraina.

"Ma non avevo più l'autorità per fare pressioni: perché tutti sapevano che me ne sarei andata nell'autunno", ha detto l'ex cancelliera tedesca, che alla fine ha lasciato la poltrona al nuovo cancelliere Olaf Scholz ai primi di dicembre. E poco più di due mesi dopo, la Russia invadeva l'Ucraina.

Merkel era stata la forza principale del cosiddetto Formato Normandia, creato nel 2014 da Germania, Francia, Russia ed Ucraina dopo l'annessione della Crimea e l'avvio del conflitto nel Donbass, che ha raggiunto all'inizio del 2015 gli accordi di Minsk mai pienamente applicati. Sempre nell'estate del 2021, Merkel fece la sua ultima visita ufficiale a Mosca, ma anche in quell'occasione sentì di non avere più il potere e l'influenza per fare pressioni su Putin: "il suo atteggiamento era chiaro 'per quanto riguarda il potere politico, sei finita', per Putin solo il potere conta"

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