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Strage di Mosca, arrestati torturati. Putin evoca il ruolo dell'Ucraina
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Strage Mosca, Putin punta il dito sui terroristi islamici

Il presidente russo Vladimir Putin ha puntato il dito contro "gli islamisti radicali" ritenuti responsabili dell'attacco della scorsa settimana a una sala da concerto fuori Mosca che ha causato la morte di oltre 130 persone. "Sappiamo che il crimine è stato commesso per mano degli islamist radicali, la cui ideologia lo stesso mondo islamico combatte da secoli", ha affermato il capo del Cremlino. 

L'attentato di venerdì a Mosca contro il Crocus City Hall è "un atto di intimidazione, bisogna chiedersi chi ne trae vantaggio". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, che ha parlato per la seconda volta da sabato dell'attacco rivendicato dall'Isis costato la vita a 137 persone. "Il terribile crimine commesso il 22 marzo è un atto di intimidazione - ha affermato, citato da Ria Novosti - e sorge subito la domanda: chi ne trae vantaggio?". Pur ammettendo che la strage di Mosca è stata eseguita da "radicali islamisti", Vladimir Putin ha evocato nuovamente una responsabilità ucraina. "Dobbiamo rispondere alla domanda perché i terroristi cercavano di andare in Ucraina e chi li aspettava là", ha affermato il presidente, citato da Ria Novosti. L'attacco è stata "un'intimidazione alla Russia e sorge la domanda chi abbia beneficiato di questo", ha aggiunto, accusando gli Usa di "cercare di convincere tutti" che Kiev non ha avuto alcun ruolo. 

ll portavoce del Cremlino, d'altra parte, non ha risposto a una domanda "sui visibili segni di violenza", e quindi sulle possibili torture, sulle quattro persone arrestate perché sospettate dell'attacco terroristico al Crocus City Hall. Lo riporta la Cnn, che ha posto la domanda. "Lascio questa domanda senza una risposta", ha dichiarato Peskov.
Interrogato sulla possibilità di contatti fra Mosca e i paesi occidentali riguardo all'attacco terroristico, Peskov ha sottolineato che "non ci sono contatti con l'Occidente in questo momento".

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I quattro presunti autori dell'attacco al Crocus City Hall di Mosca, che ha causato la morte di 137 persone, sono stati messi in custodia cautelare per due mesi da un tribunale della capitale russa. I quattro sono accusati di "terrorismo" e rischiano l'ergastolo, ha affermato in una nota il tribunale Basmanny di Mosca. La loro custodia cautelare, fissata fino al 22 maggio, potrà essere prorogata in attesa del processo, la cui data non è stata ancora fissata.
Tagli e possibile tortura. Gonfi in volto, con lividi e segni di tagli, uno addirittura condotto nell'alula del tribunale in sedia a rotelle con un camice e i pantaloni dell'ospedale. Così, dalle foto che girano sui media internazionali, appaiono i quattro sospettati della strage al Crocus City Hall, tutti accusati di terrorismo e in custodia cautelare fino al processo.

Ue, Mosca non usi attentati come pretesto contro Ucraina

'Naturalmente siamo preoccupati per le indicazioni dei rappresentanti del regime di Mosca che cercano di creare un collegamento tra questo attentato e l'Ucraina, che ovviamente respingiamo in toto. Non ci sono indicazioni, non vi è alcuna prova che l'Ucraina sia in qualche modo collegata a questi attacchi. Invitiamo il governo russo a non utilizzare gli attacchi terroristici a Mosca come pretesto o motivazione per aumentare l'aggressione illegale contro l'Ucraina, né usarlo come pretesto per l'aumento delle repressioni interne'. Lo ha detto il portavoce per la politica estera dell'Ue Peter Stano nel briefing quotidiano con la stampa.

Il presidente russo Vladimir Putin presiederà oggi un incontro con i capi delle forze dell'ordine e delle agenzie di sicurezza per discutere le misure adottate dopo l'attacco terroristico alla sala concerti Crocus, che ha causato 137 morti accertati, tra cui tre bambini. Questo pomeriggio il presidente ha in programma di tenere un incontro per discutere le misure adottate dopo l'attacco terroristico. All'incontro parteciperanno alti funzionari", ha riferito il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov. ai giornalisti. Sarà un incontro pubblico, ha detto. "Il presidente continua a essere informato da tutti i rispettivi servizi", ha aggiunto.

Parigi offre "più cooperazione"

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha reso noto di aver offerto alle autorità russe "maggiore cooperazione" dopo la strage a Mosca. Il capo dell'Eliseo ha reso noto che il gruppo Stato islamico Khorasan ha cercato più volte di attaccare la Francia. La branca del gruppo terroristico "coinvolto" nella strage a Mosca ha effettuato "diversi tentativi" in Francia, ha detto il presidente francese al suo arrivo in Guyana. La Francia ha alzato al massimo il livello di allerta del piano antiterrorismo Vigipirate dopo l'attacco a Mosca rivendicato dall'Isis.

Strage Mosca, Medvedev vuole ritorno pena di morte

Dopo la strage di Mosca, in Russia si riapre il dibattito sulla pena di morte. Intanto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, non ha voluto rispondere alla domanda della Cnn sui segni di tortura visti sui volti degli accusati dell'attentato. Mosca assicura che non esiste ancora una "ipotesi definita" sui responsabili della strage alla Crocus City Hall che ha causato almeno 137 morti ed e' stato subito rivendicata dallo Stato islamico. Dopo la giornata di lutto nazionale, stamane Peskov ha anche difeso l'operato dei servizi di sicurezza russi, sottoposti a dure critiche sui social network. E intanto prosegue il 'martellamento' su Kiev, che negli ultimi giorni ha subito numerosi massicci attacchi. L'Ucraina, sostenuta dall'intelligence Usa, ha negato qualsiasi coinvolgimento nell'attacco: sostiene anzi che Mosca potrebbe essere alla ricerca di un pretesto per mobilitare ancora piu' truppe per la guerra. E stamane, dopo l'allerta aerea, si sono udite almeno cinque esplosioni nella capitale. Il presidente Vladimir Putin terra' oggi un incontro per discutere le misure da adottare con i vertici delle forze di sicurezza. Il Cremlino non ha voluto commentare i video circolati sui social media che sembrano documentare la brutale tortura dei sospettati: in uno si vedono uomini dell'intelligence che tagliano l'orecchio di uno degli arrestati e glielo infilano in bocca, in un altro un sospettato viene picchiato con il calcio di un fucile. I quattro sono poi comparsi al tribunale distrettuale di Basmanny, a Mosca, molto malconci: i volti tumefatti, uno con una benda su un orecchio, un altro vestito con il camice degli ospedali, praticamente esanime su una sedia. "I terroristi capiscono solo il terrorismo di rappresaglia", ha alzato il tiro Dmitry Medvedev, l'ex presidente, ora vice capo del Consiglio di sicurezza nazionale russo. "Nessun tribunale o indagine bastera' se la forza non viene contrastata con la forza, e le morti non vengono contrastate con le esecuzioni totali dei terroristi e le repressioni contro le loro famiglie. Devono essere uccisi? Devono esserlo e lo saranno". La Russia ha una moratoria sulla pena capitale dagli anni '90. La reintroduzione della pena di morte per i terroristi significherebbe un ritorno a pratiche dell'era sovietica, quella di giustiziare i prigionieri politici. E Mosca ha gia' ufficialmente designato gli alleati di Alexei Navalny come "estremisti e terroristi"; e classificato il "movimento internazionale LGBT" come terrorista. La domanda che si pongono ora gli esperti e' quali decisioni prendera' Putin, tenendo conto dei gravi problemi di sicurezza che gia' affliggono il Paese, alle prese con continui sabotaggi e incursioni al confine ucraino. 






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