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Esteri
Vertice Nato, botte da orbi Usa-Francia. Trump e Macron come Bush e Chirac
Foto LaPresse

C'era una volta la Francia di Jacques Chirac. C'era una volta l'America di George W. Bush. E c'erano una volta gli scontri diplomatici tra Parigi e Washington, soprattutto dopo che Chirac si rifiutò di intervenire al fianco di Bush nella sua guerra al terrore in Medio Oriente. A distanza di quasi venti anni si possono trarre le conseguenze di quanto avvenne in Iraq. Ora però altri due protagonisti politici dei due amici nemici sulle due sponde dell'Atlantico sembrano destinati a ripetere le gesta dei propri (più o meno) illustri predecessori: Emmanuel Macron e Donald Trump.

TRUMP ACCUSA MACRON: "IRRISPETTOSO, A LUI SERVE LA NATO PIU' CHE A CHIUNQUE ALTRO"

In apertura del vertice Nato di Londra il presidente degli Stati Uniti non ha risparmiato attacchi all'omologo francese, sia nelle parole sia nei fatti. "Penso che sia stato molto offensivo, sono rimasto molto sorpreso, è stato molto irrispettoso" ha infatti detto Trump, commentando le recenti parole del presidente francese Emmanuel Macron, che ha definito la Nato in stato di "morte cerebrale". Si è trattato di "una dichiarazione molto, molto sgradevole per gli altri 28 Paesi" della Nato. "Nessuno ha più bisogno della Nato della Francia. E' una dichiarazione molto pericolosa per loro", ha aggiunto il presidente degli Stati Uniti, secondo cui l'Alleanza atlantica "serve a un grande obiettivo".

LE MINACCE DEGLI USA SULLA WEB TAX

Non solo. L'inquilino della Casa Bianca ha anche minacciato pesantissimi dazi ai danni della Francia (e anche dell'Italia) per la Web Tax. "L'Unione Europea sta trattando gli Stati Uniti molto, molto ingiustamente sul commercio". Lo ha detto il presidente Usa, Donald Trump, durante un incontro con la stampa al Vertice Nato di Londra. "Non è giusto approfittare della Nato e trarre vantaggio dal commercio", come fa l'Europa, ma "è quello che accade e non possiamo permettere che ciò accada. Stiamo parlando con l'Unione europea del commercio e devono adeguarsi, altrimenti le cose diventeranno molto difficili", ha aggiunto.

PARIGI PROMETTE UNA FORTE RISPOSTA ALLE MINACCE USA

Minacce alle quali il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, ha promesso una "forte" risposta della Ue alle minacce di sanzioni statunitensi contro la web tax francese, nuovo fronte della guerra commerciale degli Usa. "Siamo stati in contatto, ieri, con l'Unione europea per assicurare che in caso di nuove tariffe americane, ci sarà una forte risposta europea", ha detto Le Maire a Radio Classique. "Il semplice progetto, che potrebbe essere applicato entro 30 giorni di nuove sanzioni contro la Francia, e' inaccettabile", ha ammonito il ministro. "Questo non è il comportamento che ci aspettiamo dagli Stati Uniti nei confronti di uno dei suoi principali alleati, la Francia e in generale l'Europa", ha aggiunto. Washington ha minacciato di imporre tariffe aggiuntive fino al 100% sull'equivalente di 2,4 miliardi di dollari di prodotti francesi, in rappresaglia alla tassa sui colossi del web americani, la cosiddetta Gafa. 

NATO, IL NODO INTERNO: LA TURCHIA

Ma tra i nodi del vertice Nato c'è anche la Turchia. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, è a Londra per il vertice Nato previsto in occasione del 70esimo anniversario dell'Alleanza Atlantica, deciso a ottenere il riconoscimento dei miliziani curdi Ypg come minaccia, rilanciare sulla necessita' di rimpatriare i foreign fighter dell'Isis rinchiusi nelle proprie prigioni e ottenere sostegno per il piano di ricollocamento dei profughi siriani nel Nord della Siria. Erdogan punta molto sul piano turco per lo sviluppo della safe zone, con la difficile missione di ottenere supporto dai leader di Gran Bretagna, Germania e soprattutto Francia, con cui le polemiche negli ultimi giorni sono state roventi. Polemiche nate in seguito all'offensiva militare "Fonte di pace", lanciata da Ankara lo scorso 9 ottobre contro le milizie curde Ypg. Un'offensiva che ha spinto Ankara a rinfacciare agli alleati Nato di "non aver fatto nulla", mentre questi ultimi non hanno lesinato critiche per l'azione turca. A infastidire la Turchia, le parole del presidente francese, Emmanuel Macron, che ha definito "una follia" l'intervento, e ha avvertito Ankara di "non aspettarsi sostegno dalla Nato". Le dure parole del presidente francese, che ha rincarato la dose parlando di "morte cerebrale della Nato", hanno scatenato la reazione di Erdogan, che ha invitato Macron "a far controllare che non sia morto il suo cervello".

NATO, IL NODO ESTERNO: LA CINA

Ma se la Turchia rappresenta il nodo interno, la sfida esterna è quella legata alla Cina. Per la prima volta nella storia della Nato, i leader dell'Alleanza Atlantica faranno riferimento nella dichiarazione congiunta alla conclusione del vertice domani a Londra faranno riferimento alle "sfide" che arrivano dalla Cina. "Noi riconosciamo che la crescente influenza della Cina e le sue politiche internazionali presentano sia opportunità che sfide che noi dobbiamo affrontare insieme coma un'Alleanza", si legge nella bozza della dichiarazione, ottenuta dalla Dpa. In proposito, il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, prima dell'inizio del vertice, ha detto che "noi abbiamo ovviamente riconosciuto che l'ascesa della Cina ha implicazione di sicurezza per tutti gli alleati". "La Cina ha il secondo budget di Difesa più elevato del mondo", ha poi aggiunto sottolineando che l'obiettivo è "non creare un nuovo avversario, ma semplicemente analizzare, comprende e poi rispondere in un modo bilanciato alle sfide poste dalla Cina". 

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