Usa, incontro segreto fra la Cia e Kim. Trump vedrà il dittatore a giugno
Secondo le indiscrezioni del Washington Post, Trump inviò Pompeo da Kim a Pasqua. Trattato di pace tra le Coree sempre più vicino
Donald Trump vedrà il leader della Corea del Nord Kim Jong Un "all'inizio di giugno o poco prima, ammesso che le cose vadano bene". "Il Giappone e noi siamo insieme e molto uniti sul tema della Corea del Nord", ha sottolineato Donald Trump accogliendo a Mar a Lago il premier giapponese Shinzo Abe. "Avremo colloqui con Kim Jong Un molto presto. Ciò - ha aggiunto il presidente americano - avrà luogo probabilmente a inizio giugno o prima di allora ammesso che tutto vada bene. E' possibile che le cose non vadano bene e non ci sarà l'incontro ma noi continueremo sulla strada che abbiamo intrapreso".
Gli Usa - ha aggiunto Trump - hanno cominciato a parlare direttamente con la Corea del nord a livelli "molto alti" in vista del summit. A cosa si riferiva il numero uno della casa Bianca? Alla visita a Pyongyang del direttore della Cia Mike Pompeo, uno degli uomini più fidati del presidente americano, una delle massime personalita' dell'amministrazione statunitense e nuovo segretario di Stato, se sara' confermato dal Congresso. Un incontro di cosi' alto livello tra i due Paesi non avveniva dal 2000, quando l'ex segretario di stato di George W.Bush, Madaleine Albright, ebbe un faccia a faccia con il padre di Kim, Kim Jong-il.
L'incontro - come ha rivelato il Washington Post - e' avvenuto nel corso di una missione segreta di Pompeo a Pyongyang nel fine settimana di Pasqua: la conferma che la strada utilizzata dalla Casa Bianca per aprire la strada del dialogo con la Corea del Nord e' stata piu' l'azione dell'intelligence che il tradizionale canale della diplomazia. Infatti Pompeo avrebbe raggiunto un accordo per la sua visita a Pyongyang proprio grazie ai contatti tra la Cia e i servizi nordcoreani.
Ma anche con il contributo del numero uno degli 007 sudcoreani Suh Hoon, colui che avrebbe negoziato l'invito a Trump da parte di Kim Jong-un. Dunque, era proprio questo l'incontro di altissimo livello a cui Trump si riferiva parlando con i giornalisti nella sua residenza di Mar-a-Lago, a margine del suo incontro col premier giapponese Shinzo Abe. Con un piccolo giallo che per alcuni minuti ha tenuto banco per un "si'" del tycoon a chi gli chiedeva se avesse mai incontrato direttamente Kim. Probabilmente una domanda capita male: fatto sta che la Casa Bianca, dopo i flash di tutte le principali agenzie internazionali, e' stata costretta a diffondere una nota di smentita.
Le parti in causa, dunque, si sarebbero avviate sulla strada della distensione molto piu' di quanto finora immaginato, con Trump che a questo punto non nasconde l'auspicio di una vero e proprio trattato di pace che ponga fine al conflitto nella penisola coreana e sostituisca l'armistizio che fermo' la guerra nel 1953, siglato anche da Usa e Cina.
Per questo un nuovo accordo dovra' avere la firma anche da Washington e Pechino. Inutile dire che per Trump gli sviluppi delle ultime ore sul fronte della questione nordcoreana sono una vera e propria boccata di ossigeno, dopo giorni e giorni di forti pressioni per la crisi della Siria, ma soprattutto per le vicende legate alle indagini sul Russiagate e a quelle sul suo avvocato personale, Michael Cohen, per non parlare delle accuse dell'ex capo dell'Fbi James Comey. E i tempi in cui Trump descriveva la Corea del Nord "il risultato di un tragico esperimento nel laboratorio della storia" - solo poche settimane fa - nella serata di Mar-a-Lago sembrano davvero lontani.