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Esteri
Usa, Rosenstein si aspetta la rimozione da viceministro della Giustizia

Il vice ministro della Giustizia, Rod Rosenstein, "ha presentato verbalmente le proprie dimissioni" al capo dello staff John Kelly. Lo afferma il sito Axios, che fa riferimento alle informazioni fornite da una fonte ed evidenzia che Rosenstein ha agito prima di essere licenziato dal presidente Donald Trump. "Si aspetta di essere licenziato", conferma una seconda fonte. Secondo quanto scritto venerdì scorso dal New York Times, Rosenstein a maggio 2017 propose di intercettare il presidente Donald Trump alla Casa Bianca per documentare il caos nell'amministrazione. Rosenstein avrebbe anche discusso l'ipotesi di 'reclutare' membri del gabinetto per ricorrere al 25esimo emendamento e rimuovere il presidente dal proprio incarico. Il numero 2 del Dipartimento di Giustizia avrebbe prospettato tali ipotesi nella primavera dello scorso anno, quando la scena politica e istituzionale era dominata dal licenziamento di James Comey, all'epoca direttore dell'Fbi. Rosenstein, in particolare, avrebbe detto a Andrew McCabe -all'epoca vicedirettore dell'Fbi- di poter convincere l'attorney general Jeff Sessions e John F. Kelly, in quel momento Segretario alla Sicurezza, a schierarsi a favore dell'attivazione del 25esimo emendamento.

USA: CNN, ROSENSTEIN NON SI E' DIMESSO, SI ASPETTA DI ESSERE LICENZIATO 

Rod Rosenstein "non si è dimesso, è ancora il vice ministro della Giustizia", ma è andato alla Casa Bianca dove "si aspetta di essere licenziato". Così la Cnn, mentre il Daily Beast, citando una fonte informata, sottolinea come non sia confermata la versione fornita da altre testate secondo cui Rosestein avrebbe invece già presentato "verbalmente" le sue dimissioni al capo dello staff John Kelly.

Anche il Washington Post cita una fonte del dipartimento di Giustizia che smentirebbe quindi quanto scritto da Axios, cioè che le dimissioni siano state già presentate. Nel pezzo del Post si sottolinea, comunque, come il vice ministro della Giustizia - da mesi obiettivo di attacchi e sfuriate da parte di Trump che l'accusa di non difenderlo dall'inchiesta del Russiagate, che lui coordina - sia "pronto a dimettersi". Il giornale cita poi un consigliere di Trump che afferma che il presidente, dopo le rivelazioni di venerdì scorso, non ha fatto pressioni su Rosestein affinché si dimettesse. Ma le sue dimissioni sono state al centro di discussioni riservate per tutto il weekend, ha poi riconosciuto affermando che lo stesso Rosenstein in questi giorni ha detto che dovrebbe dimettersi perché, dopo le rivelazioni, "sente il suo ruolo compromesso". Ed ora si sente un potenziale testimone dell'inchiesta sulla Russia piuttosto che il coordinatore, aggiunge sempre la fonte vicina a Trump.

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