Usa, Trump al Nyt: riveli il nome del codardo autore dell'editoriale
Trump: alla Casa Bianca va tutto bene, sto vincendo
Mentre alla Casa Bianca regna un clima di sospetto, Donald Trump nel corso di un comizio che ha tenuto in Montana nella serata locale di giovedì ha invitato il New York Times a rivelare il nome del "codardo", così l'ha definito, autore dell'editoriale anonimo contro di lui, che parla di "resistenza" all'interno dell'amministrazione.
"Nessuno sa chi sia", ha detto Trump, denunciando questi "anonimi che sfidano gli elettori per promuovere il loro programma segreto" e sono "una minaccia per la democrazia stessa". In nome della sicurezza nazionale, il giornale dovrebbe pubblicare il nome "immediatamente", ha aggiunto Trump, prima di incoraggiare i reporter a indagare con determinazione sull'identità dell'autore dell'editoriale: "Sarebbe uno scoop bello".
Trump poi ha cercato di minimizzare le indiscrezioni su una Casa Bianca fuori controllo dopo una serie di devastanti rivelazioni sulla rivolta interna alla sua amministrazione e ha chiesto ai suoi elettori di votare repubblicano alle elezioni di mid-term a novembre per evitare che i suoi nemici politici lo sottopongano a impeachment.
"Se accade la colpa è vostra, perchè non siete andati a votare" ha detto Trump davanti a una platea entusiasta in un comizio a Billings, nel Montana, uno stato che nel 2016 ha vinto senza fatica. Un suo impeachment per mano dei democratici trasformerebbe gli Stati uniti "in un Paese del terzo mondo" ha aggiunto. Trump ha attaccato i media, che ignorerebbero i suoi successi e alimenterebbero una campagna per screditarlo.
"Con quella gente non si può vincere. Ma io sto vincendo". Mercoledì il New York Times ha pubblicato un editoriale anonimo di un alto dirigente della sua amministrazione secondo cui nella Casa Bianca è in atto "una resistenza silenziosa" contro il presidente, uno scenario confermato da un nuovo libro del giornalista Bob Woodward sulla presidenza Trump.
Trump si è paragonato ad Abramo Lincoln, notando che il suo famoso discorso di Gettysburg del 1863 non fu accolto bene dai contemporanei, prima di essere considerato uno dei discorsi più importanti della storia della nazione. "Ho la sensazione che è quel che accadrà a noi" ha detto il presidente, che ha parlato per un'ora e mezza, ben più di Lincoln a Gettysburg.
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