Venezuela, bocciata la proposta di Maduro di un'assemblea costituente
La quasi totalità dei venezuelani boccia la proposta di Maduro: il 98,4% dei circa 7,2 milioni di partecipanti si è opposto infatti alla voltontà del presidente di formare un'Assemblea Costituente per modificare la carta fondamentale del Paese. Sono oltre sette milioni i venezuelani che si sono recati ieri alle urne per il plebiscito organizzato dall'opposizione contro il presidente Nicolas Maduro.
Un successo importante per una consultazione non riconosciuta dal governo, in un paese dove gli elettori sono in tutto 19,5 milioni. Tanto più che il voto non era esente da rischi: a Catia, un sobborgo di Caracas, uomini armati hanno attaccato un seggio elettorale uccidendo due persone. Il dato sulla partecipazione è stato fornito da Cecilia Garcia Arocha, rettore dell'Università centrale del Venezuela, una dei professori universitari che compongono il comitato di garanti della consultazione popolare. "Con il 95% dei voti scrutinati, siamo arrivati a 7.187.170 elettori che hanno partecipato", ha dichiarato la Garcia Arocha, spiegando che vi sono stati 6,4 milioni di votanti in Venezuela e 693.789 nei seggi all'estero.
"Negare che vi sia stata un'alta partecipazione significa non vivere in Venezuela - ha aggiunto - Tutti hanno visto le file di elettori. Il popolo si è espresso e ha detto al governo di volere la pace". Gli elettori erano chiamati ad esprimersi contro l'Assemblea Costituente che il regime di Maduro vuole convocare per riscrivere la costituzione e svuotare di potere il parlamento, che è dominato dall'opposizione. Scontata la quasi totalità di sì alle tre domande che vertevano sul rifiuto dell'assemblea costituente, l'esortazione all'esercito di difendere la costituzione e la richiesta di un governo di unità nazionale, la vera posta in gioco del plebiscito era l'alta affluenza.
Organizzato dalla Mesa de Unidad Democratica (Mud), che riunisce i diversi partiti di opposizione, il voto si è svolto in 14mila seggi, improvvisati in luoghi come chiese e centri culturali. Una vera sfida contro il governo, dopo oltre cento giorni di manifestazioni anti Maduro in tutto il paese e un centinaio di morti, in gran parte uccisi da polizia e dai colectivos, bande di motociclisti armati filo governativi. Le manifestazioni si sono estese anche ai quartieri più poveri, un tempo roccaforte chaviste, di fronte alla drammatica penuria di cibo e altri beni essenziali provocata dalla crisi economica in cui è precipitato il Venezuela.
Il governo ha convocato l'elezione dell'Assemblea Costituente il 30 luglio: 364 membri saranno eletti su base territoriale e 181 in seno a diversi settori della società: pensionati, studenti, lavoratori, popolazioni indigene. L'opposizione boicotta il voto e la campagna elettorale è portata avanti soltanto dal Partito Socialista Unito del Venezuela (Psuv) al potere, che sostiene candidati come la moglie di Maduro, Cilia Flores, e il vicepresidente, Diosdado Cabello.