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Esteri
Venezuela, Maduro di nuovo presidente: un voto falso e di pochi lo incorona

14  paesi sudamericani hanno ritirato dal Paese i loro ambasciatori e molti altri paesi non hanno nemmeno preso in considerazione l’idea di considerare il risultato farsa delle elezioni in Venezuela che ha rieletto Nicolas Maduro. 

 

Un risultato che ha portato il dittatore venezuelano a cantare vittoria per un risultato ‘ discusso' che lo mette alla testa del paese per altri sei anni. Un tempo infinito per l’erede di Chavez che è riuscito a sfasciare il Venezuela paese che, vale la pena ricordare , è seduto su un oceano di petrolio.

Venezuela in default. Un voto farsa

La giornata elettorale è stata battezzata, dal cosiddetto ‘ fronte ampio'  costituito dalle opposizioni dell’Unidad Democratica, da tutta la Chiesa Cattolica, dal movimento studentesco e da tutti i dissidenti di Chavez come la ‘ ribellione delle vie vuote’.

 

Infatti solo il 30% hanno partecipato a quella che gli oppositori hanno definito ‘ una farsa di un dittatore che vuole mantenersi al potere senza alcun consenso popolare’.

Il comune denominatore del voto venezuelano è stato infatti la marcata astensione, meno del 48% di votanti contro quasi l’adesione bulgara l’80% del passato turno.

 

Venezuela in defalut. Una richiesta vana di ripetere le elezioni

Di fronte a questo risultato due oppositori, il candidato evangelico Javier Bertucci e Henri Falcon, hanno subito chiesto (invano) la ripetizione delle elezioni presidenziali.

 

Dal canto suo il presidente Maduro ha organizzato una giornata per oggi cosiddetta 'del dialogo' sostenendo che l’astensionismo del voto è stato provocato da una non meglio identificata cospirazione che ha portato alla mancanza dei trasporti pubblici.

 

Sta di fatto che il Paese è ormai aldilà dello stremo, l’inflazione è a quattro cifre, il denaro vale meno della carta straccia e il salari medi hanno ormai raggiunto il valore intorno ai 4 dollari mensili. Molti cittadini hanno votato per Maduro solo per evitare di perdere la borsa alimentare data dal Governo che permette almeno di non morire di fame.

 

I supermercati sono vuoti e una moltitudine di venezuelani che hanno ancora qualche risparmio e la forza fisica fuggono dal paese, ormai in mano alla cerchia di politici legati al dittatore. Molti leader dell’opposizione sono in carcere per motivi diversi.

Venezuela in default. Qualcuno aiuti i venezuelani

Purtroppo il fondo è stato toccato, ma aldilà di grandi dichiarazioni di non riconoscimento da parte della Comunità internazionale nessuna decisone è stata presa per togliere al dittatore la presa sul Venezuela.

Il punto di non ritorno verso lo sfacelo del Venezuela è stato raggiunto.

Qualcuno, leggasi Usa, riuscirà a salvare uno dei paesi potenzialmente più ricchi al mondo?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tags:
nicolas maduroelezioni presidenziali venezuela 2018





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