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Esteri
Virus cinese, casi in Usa: Oms in allerta. Già 9 morti, Come ci si ammala

Virus cinese: altri due morti a Wuhan, bilancio sale a 6

Sale a sei decessi il bilancio dell’epidemia di polmonite virale da coronavirus scoppiata a Wuhan, nella Cina interna, con altri due decessi. Lo confermano le autorità sanitarie della città citate dall’emittente televisiva statale China Central Television. In totale, i casi accertati nella città, stando all’ultimo calcolo relativo alla giornata di ieri, sono 258, di cui sessanta nuovi, 25 dimessi e sei decessi.

Virus cinese: accertati 77 nuovi casi in Cina, totale sale a 291

Le autorità sanitarie nazionali cinesi hanno confermato la presenza di 77 nuovi casi di pazienti affetti dal coronavirus che ha innescato un’epidemia di polmonite virale. Lo riferisce la Commissione Nazionale per la Sanità, in un comunicato diffuso ai media cinesi riferito ai dati di ieri. Oltre ai 77 casi accertati - 72 nella provincia dello Hubei, dove si trova Wuhan, la città da cui si è diffuso il virus, più due a Shanghai e tre a Pechino - ci sono anche nuovi 27 casi sospetti, in nove province del Paese. In totale, sono 291 i casi confermati in Cina di polmonite virale da coronavirus, mentre su altre 54 persone sono in corso accertamenti medici. Attualmente sono stati rintracciati 1.739 contatti stretti, conclude la nota, 817 dimessi dopo accertamenti altri 922 ancora sottoposti ai test medici. 

VIRUS CINESE: ECCO CHE COS'E' IL CORONAVIRUS E COME CI SI AMMALA
Virus Cina: primo caso confermato a Taiwan, donna sui 50 anni

Le autorita' sanitarie di Taiwan hanno confermato il primo caso di paziente affetto da polmonite virale da coronavirus diffusasi dalla citta' di Wuhan, nella Cina interna. La paziente, secondo quanto confermato dal Taiwan Centers of Disease Control, e' una donna del sud dell'isola intorno ai cinquanta anni di eta', che era tornata a Taiwan da Wuhan, dove lavora. La donna e' stata ricoverata in ospedale dopo l'arrivo in aeroporto, dove ha manifestato tosse e febbre. 

Virus cinese: Cina parteciperà a riunione di emergenza dell'Oms

La Cina parteciperà a una riunione di emergenza dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sull’epidemia di polmonite virale scatenatasi nella città della Cina interna di Wuhan e che ha provocato oltre 220 persone infette. Lo ha confermato il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Geng Shuang, nel corso della conferenza stampa odierna. La Cina, ha aggiunto Geng, condividerà le proprie informazioni con i rappresentati degli altri Paesi invitati alla riunione sulle regolamentazioni sanitarie internazionali da adottare alla luce della diffusione del virus.

CINA: AUSTRALIA, UOMO IN ISOLAMENTO A BRISBANE, TEST SU VIRUS MISTERIOSO - Un uomo è stato messo in isolamento a Brisbane, in Australia, dopo aver manifestato sintomi simili a quelli provocati dal VIRUS misterioso in Cina, dove si sono registrati già decine di casi. L'uomo era tornato di recente da una visita a suoi parenti a Wuhan, la città della Cina dove si è sviluppato il focolaio del nuovo coronavirus. "Gli abbiamo fatto alcuni test e stiamo aspettando i risultati", ha detto la responsabile sanitaria del Queensland, Jeannette Young, parlando del paziente.

Virus Cina: Spallanzani, pronti a emergenza, ecco protocollo

"Non c'e' nessun allarme in Italia, ma nell'eventualita' siamo pronti a gestire questo tipo di emergenza". Lo ha detto all'AGI Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'Istituto nazionale per malattie le infettive Spallanzani (Inmi) di Roma, che spiega in che modo il nostro paese e' organizzato nel caso in cui il Virus cinese arrivi in Italia. "La necessita' primaria e' quella di identificare precocemente le persone potenzialmente infette", spiega. "Nel caso specifico del Virus cinese, si fa molta attenzione alle persone che presentano sintomi respiratori e che siano stati in contatto con la zona di Wuhan o con persone che provengono da quell'area", dice Ippolito. "In questo caso abbiamo un servizio di sanita' aerea estremamente efficace: se il capitano si rende conto di avere a bordo una persona con sintomi respiratori che proviene dalle aree a rischio avvisa subito l'aeroporto di destinazione che attiva prontamente il controllo sanitario. Una volta che la persona 'sospettata' atterra viene subito messa in isolamento e vengono effettuate tutte le valutazioni del caso", riferisce l'esperto. "Nel caso in cui si tema di avere di fronte una persona infetta la si manda nella piu' vicina struttura per le malattie infettive. L'Italia ha un'ottima rete di strutture di questo tipo - continua - e sono tutte attrezzate a gestire l'emergenza. Una volta entrata nella struttura si effettua il test per avere la conferma del contagio. Questa rete ha un'ottimo sistema di centralizzazione dei flussi informativi per cui in caso di positivita' al test scatta subito l'allerta". A rischiare l'isolamento non e' solo la persona infetta ma anche chi e' stato a contatto con lei, ad esempio anche gli altri passeggeri dello stesso volo. "In questo caso procediamo all'isolamento domiciliare: la persona viene invitata a stare in casa e riceve controlli dalla ASL, che ad esempio va a casa della persona per misurare la temperatura corporea due volte al giorno", spiega Ippolito. "Nel caso in cui si sospetti un contagio si procede con l'isolamento", aggiunge. Al momento l'Italia sembra essere fuori pericolo. "Non si sono verificati contagi in Europa e non ci siamo imbattuti neanche in un caso sospetto", sottolinea Ippolito, che invita a "non fare allarmismo". "Per ogni eventualita' siamo ben organizzati, come dimostrato in passato ad esempio con l'Ebola", dice l'esperto. "Per gestire queste situazioni ci vuole soltanto intelligenza e competenza. Noi abbiamo entrambe", conclude. 

 Virus Cina: Burioni,25 e' capodanno, massima allerta aeroporti

"Il Virus ha scelto il momento peggiore per saltare fuori: il 25 gennaio e' il Capodanno Cinese, che corrisponde all'unico lungo periodo di ferie per i cinesi e viene sfruttato solitamente per viaggiare, anche all'estero". Lo scrive il virologo Roberto Burioni sulla sua pagina we MedicalFacts a proposito del Virus cinese. "Per cui - prosegue - siccome da Wuhan arrivano in Italia tre voli a settimana, io consiglierei al Ministro della Salute una grandissima attenzione agli aeroporti".

"Le bugie in questo campo - sottolinea Burioni - hanno le gambe cortissime e i Virus al contrario corrono molto velocemente, e i primi casi tra i sanitari e in altre nazioni (il Virus e' partito da un mercato di animali di Wuhan, una citta' cinese), si sono gia' verificati, smentendo i numeri e la visione troppo ottimistica delle autorita' cinesi". Ancora, spiega il virologo, "il nuovo Virus, del quale abbiamo e' diventato in grado di trasmettersi da uomo a uomo. E' quindi accaduto quello che noi virologi chiamiamo "spillover", ovvero "tracimazione". Un Virus e' passato da un animale a un uomo e si e' adattato all'uomo: ora e' a tutti gli effetti un Virus umano. Un nuovo Virus umano".

Il medico sottolinea che "la situazione e' molto confusa. Nella migliore tradizione le autorita' cinesi, che a fine 2002 ritardarono in maniera inaccettabile la diffusione di notizie sulla SARS, non consentendo una pronta risposta internazionale contro questa malattia, si sono comportate in maniera non molto diversa. Per tre settimane hanno sostenuto che la trasmissione da uomo a uomo non avveniva e hanno tenuto fermo a 59 casi il conto dei malati. Quando poi gli studiosi dell'Imperial College hanno messo nero su bianco quello che tutti gli esperti pensavano - aggiunge ancora Burioni - ovvero che il numero di casi era immensamente piu' alto (gli inglesi li hanno stimati in 1.700, ma secondo me sono di piu'), anche i cinesi hanno dovuto calare la maschera, ma tenendosi sempre molto, troppo bassi".

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