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Parte il concorso per il migliore olio di qualità

Centosettantaquattrotichette in gara, selezionate dalle commissioni delle 17 regioni di provenienza, si contenderanno la XXV edizione dell’Ercole Olivario, concorso di riferimento dedicato alle eccellenze olivicole italiane, promosso dalla Camera di commercio di Perugia con il sostegno del Sistema camerale nazionale, delle associazioni dei produttori olivicoli e degli enti impegnati nella valorizzazione dell’olio di qualità.  “Venticinque anni di storia costituiscono un anniversario importante, un lungo viaggio che fa dell’Ercole Olivario un appuntamento fondamentale per i player del comparto”, ha dichiarato il presidente del Comitato di coordinamento, Giorgio Mencaroni. “Un settore fondamentale del mondo agricolo nazionale sia dal punto di vista economico che da quello dell’immagine e dell’ambiente. Il nostro concorso fotografa lo stato dell’arte di un mondo che conta oltre un milione di ettari, quasi 250 milioni di piante, per una produzione che nell’ultima campagna, pur registrando un calo del 58% con circa 200 mila tonnellate di olio prodotto, garantisce comunque lavoro a circa un milione di addetti impegnati a vario titolo nella filiera”. Delle 174 etichette in concorso, 34 provengono dall’Umbria, 32 dal Lazio, 20 dalla Puglia, 16 dalla Sardegna, 15  dalla Toscana. “L’Italia migliore è quella che vince e fa vincere i territori di produzione. La XXV edizione dell’Ercole Olivario è la fotografia dell’eccellenza delle nostre imprese e dei nostri imprenditori che, ogni anno, alzano la competizione virtuosa innalzando il valore della produzione italiana di qualità”, ha affermato il vice presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle contraffazioni. “Da semplice marchio, il concorso  è divenuto simbolo della metafora di un Paese che, anche nelle annate difficili come questa, sa dare il meglio di se senza fare sconti sulla qualità del prodotto. È questa la ricetta vincente di un modello competitivo che tutti nel mondo ci invidiano e che ora vede anche dedicata un’attenzione particolare da parte dell’intera filiera olivicola olearia italiana nei confronti di questa competizione. L’olio, come si suol dire, è un prodotto che unisce e credo che l’immagine di un’interprofessione che inizia a dialogare su temi come qualità, sostenibilità, competitività del settore sia di buon auspicio per tutto l’olio extra vergine di oliva di qualità prodotto in questo Paese”. Anche per il presidente di Unioncamere, Ivan Lobello, l’agroalimentare si sta confermando un settore trainante dell’economia nazionale, in particolare per il Sud e per i giovani. “Basti pensare che le imprese agricole under 35 sono cresciute del 5,8% lo scorso anno. E che l’olio di oliva, con le sue 45 indicazioni protette, delle quali oltre la metà si trovano nel Mezzogiorno, è un ambasciatore privilegiato di questa realtà. La qualità dei nostri prodotti, infatti, costituisce il migliore biglietto da visita che abbiamo per valorizzare i territori di provenienza e stimolare la crescita. È per questo che le Camere di commercio sono impegnate da anni, anche attraverso l’Ercole Olivario, nella definizione di politiche per la qualificazione delle filiere del Made in Italy”.

Eduardo Cagnazzi

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