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Chiamparino junior all'Ue: "Gli islamici sono discriminati"

Il figlio del governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino, afferma che i musulmani sono discriminati in Europa in qualità di coordinatore coordinamento Ue che combatte l’odio anti-islamico

 
Quanto è piccolo il mondo.

Bisogna “coinvolgere i giovani musulmani nel dibattito sul futuro dell'Europa”. Era questo uno dei propositi per il 2017 del coordinamento Ue che combatte l’odio anti-islamico in Europa.

Ma per qualcun altro questa intenzione sarebbe pericolosa. In un recente reportage dalla Tunisia Alessandra Bocchi de Il Giornale raccontava come i tunisini intervistati considerassero un follia il tentativo degli europei di aprirsi tout court alla cultura islamica, non considerando il substrato di intolleranza che molte di queste frange stanno portando in Europa.

Eppure in Ue non la si pensa affatto così. La Commissione Ue ha anche istituito un organismo per lottare contro le intolleranze e le discriminazioni che colpiscono i musulmani nell'Unione. E sapete chi è stato nominato coordinatore di questo organismo? Tommaso Chiamparino, figlio del governatore del Piemonte, il dem Sergio Chiamparino. La nomina è arrivata il primo di luglio.

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Un organismo importante visto il rilievo che nel nostro tempo ha assunto a livello mondiale la questione islamica.

Di Tommaso anche i torinesi sanno poco ma ricordano il viso sorridente, di fianco al padre in campagna elettorale, quando Sergio salì al più alto scranno del consiglio comunale come sindaco. Lo slogan della campagna era: “Una città dove vale la pena crescere dei figli”. Il flyer divenne “il manifesto” del primo cittadino Sergio. E Tommaso allora ventunenne, capello lungo e sorriso smagliante, compariva abbracciato al padre. Nato nel 1980 gli è molto legato anche se vive da tempo a Bruxelles con la moglie, dipendente dell’Unione Europea, scrivono le cronache. 

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Quando tra il 2009 e il 2011 a Torino i cittadini protestarono contro l’apertura di una moschea da 700 posti Sergio Chiamparino ebbe a dire: “la Moschea è una battaglia di civiltà”

Non è disponibile un curriculum on line di Tommaso Chiamparino (o non siamo stati tanto bravi noi da trovarlo, sic!) e poco compare di lui in rete ma dal ricco profilo del social LinkedIn si apprende che si è laureato alla facoltà di Scienze politiche di Firenze nel 2008 e lavora alla Ue da 6 anni e 6 mesi, quindi già da almeno il 2013. Prima aveva fatto vari corsi sui diritti umani, sociali e viene riportato che è stato professore aggiunto al Vesalius College, università privata di Bruxelles.

Se è questo il curriculum gli scettici potrebbero storcere il naso sulle competenze del figliol-Chiamparino, visto anche il ruolo delicato che va a rivestire. Ma perché fermarsi all’arido grigiore delle carte. Siamo sicuri che Tommaso Chiamparino saprà sorprenderci anche perché buon sangue non mente mai, dati anche i ruoli e la determinazione che hanno contraddistinto il padre, Sergio, durante tutta la carriera: deputato dei Ds dal 1996 al 2001; sindaco di Torino dal 2001 al 2011; governatore del Piemonte dal 2014 e per un breve periodo anche presidente della conferenza Stato-Regioni. 

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Tommaso dal 2016 si occupa proprio di diritti e in particolare di discriminazione e xenofobia, di diritti dei bambini e dei bambini migranti. Succede ai vertici del coordinamento, per combattere l’odio anti-islamico in Europa, a David Friggieri che ha ricoperto il ruolo dal 1° dicembre 2015. Il coordinamento ha una particolare attenzione soprattutto nello stigmatizzare l'incitamento all'odio contro gli islamici che si diffonde sul web.

La conferenza “riunisce oltre un centinaio di rappresentanti delle autorità nazionali, della società civile, del mondo accademico, della comunità religiosa, delle agenzie dell'UE e delle organizzazioni internazionali” e condivide le buone pratiche con l'obiettivo di identificare a tutti i livelli le azioni chiave per affrontare l'intolleranza, il razzismo e la discriminazione contro i musulmani. 

La Ue scrive che “negli ultimi anni i rapporti delle organizzazioni internazionali e della società civile hanno evidenziato un aumento dell'insicurezza tra i musulmani in Europa e forme di discriminazione dirette contro individui e comunità”, citando due ricerche, lo speciale Eurobarometro sulla discriminazione nell'UE nel 2015 e il rapporto del Centro di ricerca del Pew del 2016. 

Ma noi siamo in buone mani. Quelle di Chiamparino junior che anche il 31 gennaio scorso annunciava su twitter il progetto di "contrastare l'intolleranza e la discriminazione contro i musulmani nell'UE".

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