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Groenlandia, scioglimento record nel 2019. Ricercatori: “E' condanna a morte”

Lo scioglimento record della Groenlandia, registrato nel 2019, causerà l’innalzamento globale di mari e oceani fino a due millimetri, mettendo sempre più a rischio il futuro delle città costiere, in tutto il mondo. A lanciare l’allarme è un gruppo di ricercatori che monitorano lo strato di ghiaccio della Groenlandia, dicendosi “stupiti” dall’accelerarsi del suo scioglimento.    “L’aumento della temperatura media rappresenta già una condanna a morte. Stiamo perdendo la Groenlandia e ora la questione è capire a quale velocità”, ha detto all’emittente Bbc Jason Box, del ‘Geological Survey of Denmark and Greenland’ (Geus). Tra luglio e agosto, i ghiacciai hanno perso 9 metri di spessore, in tutto 100 dal 2004 secondo i rilievi Geus. Per via delle elevate temperature registrate tra luglio e agosto – dai 15 ai 30 gradi sopra la media stagionale – si è sciolto il 60 per cento dello strato bianco di superficie che, solitamente, copre l’area.    

Oltre ad assottigliarsi sempre di più, il ghiaccio rimanente è più esposto a temperature tipiche di basse altitudini. A cambiare sono anche i paesaggi con alghe e micro piante, che crescono laddove il ghiaccio si è sciolto, rendendo la superficie solitamente bianchissima da grigia a nera. Così, invece di riflettere i raggi solari ne assorbe sempre di più, accelerando ulteriormente riscaldamento e scioglimento. La perdita dei ghiacciai è sotto gli occhi dei 56 mila residenti in Groenlandia, in prima linea in questa trasformazione ineluttabile del loro ambiente e mossi da “sensi di colpa per l’effetto dello scioglimento su tutti gli abitanti del mondo”, hanno riferito alla Bbc. Per dare un loro contributo all’assorbimento del diossido di carbonio emesso dei voli utilizzati per viaggiare nella zona, Box e i suoi colleghi, tra cui Faezeh Nick, stanno piantando 6 mila alberelli di larici siberiani.

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