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Il Wwf accusa il mondo ambientalista: "Su Jovanotti hanno cercato visibilità"
Jovanotti e Paolo Baldini

''Io il post di Jovanotti non solo lo comprendo ma lo giustifico. Jovanotti ha usato toni forti dopo un'estate di toni forti, ha scritto un post in maniera anche provocatoria dopo un'estate dove è stato detto di tutto e di più e spesso e volentieri anche in maniera falsa. Forse le espressioni che sono state usate possono sembrare pesanti ma sono state esternate dopo che sono state dette cose ben più gravi de 'la fogna di Delhi' perciò riesco a capire la reazione di Lorenzo. Sicuramente per molte associazioni e diversi comitati'' il Jova Beach Tour ''è stata un'occasione per cercare visibilità''. Così il direttore generale del Wwf Gaetano Benedetto all'Adnkronos difende Jovanotti dopo le polemiche in merito al post pubblicato ieri dal cantante sul suo profilo facebook, dove attacca il mondo ambientalista a causa delle polemiche che hanno accompagnato il Jova Beach Tour.

''Per comprendere quello che lui vuole dire occorrerebbe mettersi in una posizione esterna - prosegue Benedetto - l'ambientalismo visto da fuori appare come un mondo sparpagliato di comitatismo locale. La domanda che il Wwf si pone - che è stato anche un po' il ragionamento che ci ha spinti ad essere presenti nel tour di Jovanotti visto che lui ha aderito alla campagna plastiche - è su come diamo visione, respiro e spinta alle battaglie globali, fra cui appunto quella della plastica''.

''A mio avviso il tema dell'ambientalismo di oggi - sottolinea Benedetto - si deve giocare sulla necessità di parlare ad un mondo non nostro. Jovanotti pone l'ambientalismo di fronte a un'evidenza che è quella che siamo sparpagliati e che abbiamo perso la visione di insieme delle battaglie che fanno la differenza sulle tematiche ambientali''. Tornando al post di Jovanotti il direttore generale del Wwf aggiunge: ''Posso affermare con prove alla mano che sono state dette cose false! Quando leggiamo sui social che sono state spianate anche le ultime dune di Rimini è evidente che è stata detta una cosa falsa visto che non ci sono dune a Rimini o quando si legge, sempre sui social, che è stata uccisa una tartaruga, si tratta di un'affermazione ignobile e infamante''.

''Quello che è successo questa estate e che ha provocato la reazione di Lorenzo è che si è voluto sostanziare il legittimo dissenso rispetto a una scelta sua o del Wwf attraverso argomenti che erano falsi!'', prosegue Benedetto. E parlando dell'esposto per la tutela del pulcino di fratino, Benedetto tiene a precisare: "Non c'è stato un solo fratino compromesso. A Rimini i fratini che erano nella spiaggia accanto sono stati presidiati dalle forze dell'ordine e dai volontari del Wwf più del presidente Trump - scherza - si sono usati quindi dei toni sopra le righe''.

Per quanto riguarda il ruolo svolto dal Wwf durante il Jova Beach Tour Benedetto spiega: "Dopo che Jovanotti ha aderito alla campagna plastiche, il Wwf è stato presente sia attraverso una forma di comunicazione che avveniva dall'alto, attraverso dei messaggi, sia con uno stand dedicato ad attività educative rivolte in particolare ai bambini. Poi c'erano pannelli informativi e una App legata al concerto. Durante ogni evento c'erano dei nostri volontari che hanno fatto centinaia di interviste per avere contezza di quanto il tema della plastica fosse conosciuto''.

''Abbiamo distribuito tantissimi questionari e la persona che li compilava aveva in tempo reale sul suo smartphone le risposte esatte e le informazioni corrette, e questo ci ha permesso di raggiungere migliaia e migliaia di utenti - racconta - Il Wwf infine ha operato anche in un quadro di protocollo di intesa con la Capitaneria di Portoche era presente nello stand del Wwf", conclude Benedetto.

 

 

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