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In Italia sono sempre di più gli automobilisti che scelgono l'elettrico

Bloomberg: entro il 2040 le eV rappresenteranno il 57% dei veicoli in circolazione in tutto il mondo.

Vaielettrico.it: in Italia entro i prossimi 10 anni la mobilità elettrica sarà pari al 20% del totale

 

Se l’aria delle grandi città è sempre più inquinata, per salvaguardare i nostri polmoni il tempo è sempre più tiranno. Ci si può consolare con alcuni dati e previsioni che possono contribuire a cambiare la prospettiva. Alcuni mesi fa, infatti, Bloomberg ha pubblicato un rapporto molto chiaro, secondo cui nei prossimi 20 anni le auto elettriche, quindi senza emissioni nocive per l’ambiente, saranno la maggioranza tra quelle in circolazione. Gli abitanti delle zone a maggiore rischio smog dunque sono avvisati: scegliere un eV significa tutelare maggiormente la salute e l’ambiente.

Secondo il report BloombergNEF’s Electric Vehicle Outlook 2019 nel 2040, infatti, il 57% delle auto passeggeri vendute saranno elettriche e il 56% dei mezzi commerciali. Ancora meglio per quanto riguarda le vendite di autobus, dove la quota arriverebbe all’81%. Minor impatto, invece, nel settore degli autotreni: solo un quarto di essi sarà venduto con motore elettrico, anche se differenti opzioni “verdi” potrebbero prendere piede, come gas naturale o addirittura idrogeno.

La convinzione degli scienziati intervistati da Bloomberg è che l’anno appena cominciato sarà una specie di kick-off, vero e proprio calcio d’inizio.  L’elettrificazione richiederà ancora tempo perché la flotta globale cambia lentamente, ma - una volta entrata nel vivo in questi mesi - inizierà a diffondersi in molte altre aree del trasporto stradale”.

E anche in Italia le cose dovrebbero seguire la stessa direzione. Secondo il sito specializzato Vaielettrico.it la previsione da seguire è quella indicata dall’Eurac Research, istituto di ricerca di Bolzano. Qui, alcuni ricercatori hanno messo a punto un sofisticato modello matematico secondo cui entro i prossimi 10 anni la mobilità elettrica nel nostro Paese dovrebbe essere pari al 20% del totale.

Il processo dunque è già in atto. Le case automobilistiche hanno chiaramente fatto intendere che there is no way back! rispetto al futuro del settore dell’auto. Gli indicatori che spingono verso questa direzione sono tutti positivi: in primis il risparmio in termini di carburante e la sempre crescente possibilità di rifornimento su tutta la rete nazionale.

In Italia, per esempio, EnelX sta attuando un piano di realizzazione di 28.000 punti di ricarica entro il 2022. Ma già alla fine di quest’anno verrà raggiunta quota 14.000, con un ritmo di circa 100 installazioni a settimana. Anche sul tema delle batterie le prospettive di evoluzione tecnologica sono incoraggianti. Quelle al litio sono sempre più performanti e, in ogni caso, già si affacciano nuovi progetti che potrebbero fornire anche maggiori garanzie, come gli esperimenti per la produzione di accumulatori al carburo di silicio. Intanto, un dato è illuminante: dal 2010 il costo delle batterie al litio, in termini di kilowattora, è sceso dell’85%.

E poi c’è il tema degli incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici. La nuova coscienza ambientale delle Istituzioni si traduce in questo caso in vantaggi economici concreti per chi pensa di comprare un veicolo elettrico. In questi giorni nel nostro Paese si è aperta la prima fase di prenotazione per il 2020 dei contributi per l’acquisto di auto elettriche ed ibride. L’importo del contributo è differente a seconda delle emissioni del veicolo acquistato e se si rottama o meno un veicolo della stessa categoria.

Il governo ha stanziato per i primi sei mesi dell’anno un plafond di 40 milioni di euro. Insomma, il binomio rappresentato da incentivi pubblici alla transizione e calo nel costo delle batterie è la chiave per rendere le auto elettriche meno care rispetto alle controparti tradizionali, a partire dalla seconda metà del prossimo decennio. Una buona prospettiva dunque, soprattutto per l’aria che respiriamo.

 

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