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Cronache
Migranti, regolarizzazioni in ritardo: il Tar condanna Ministero e Prefettura

Vittoria della class action: Tar condanna Ministero dell'Interno e Prefettura

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia ha emesso la sentenza n. 2949 del 5 dicembre 2023, accogliendo il ricorso presentato in una class action pubblica promossa da Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili (Cild), Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI), Oxfam Italia Onlus, Spazi Circolari, Associazione Naga - Organizzazione di Volontariato per l’Assistenza Socio-Sanitaria e per i Diritti di Cittadini Stranieri, oltre a 9 ricorrenti persone fisiche e circa altri 100 soggetti, tra persone straniere e datori di lavoro.

Il ricorso è stato presentato per condannare le amministrazioni resistenziali al rispetto dei tempi di definizione dei procedimenti di regolarizzazione. Il Tar ha imposto alle amministrazioni di concludere l'esame delle richieste di regolarizzazione entro 90 giorni, correggendo così la situazione di mancato rispetto del termine di 180 giorni, individuato dal Consiglio di Stato.

Il Tribunale ha evidenziato il grave ritardo oggettivo della Prefettura di Milano nel processo di emersione, sottolineando che questo comporta un inadempimento generalizzato della Pubblica Amministrazione. La lunga attesa costringe migliaia di persone straniere all’invisibilità, impedendo loro di stipulare contratti di lavoro, aprire conti correnti, effettuare iscrizioni anagrafiche e lasciare il territorio italiano per visite familiari. Le organizzazioni promotrici del ricorso accolgono positivamente la pronuncia del Tar Lombardia e sperano che la Prefettura di Milano rispetti la decisione. La regolarizzazione, inizialmente disposta nel maggio 2020 dal Governo Conte II per le persone straniere impiegate in agricoltura e nel settore domestico, ha subito ritardi significativi, portando molte richieste senza risposta anche a oltre 3 anni dall'entrata in vigore dell'art. 103 D.L. n. 34/2020.

Un'altra class action è stata avviata verso la Prefettura di Roma, con ulteriori organizzazioni coinvolte, mentre sono previsti altri ricorsi contro la Questura di Roma e Napoli. I ritardi del Ministero dell'Interno nel rilasciare documenti essenziali per le persone straniere causano gravi danni, tra cui la perdita del lavoro, l'assenza di iscrizione al Servizio Sanitario e l'impossibilità di esercitare diritti sociali.

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