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Cronache
In Parlamento la "musa" di Rovazzi "Andiamo a comandare" nasce da un leghista

 

 

La curiosità. “Andiamo a comandare” di Fabio Rovazzi, la canzone “col trattore in tangenziale”, ha l'origine che non ti aspetti.

 

 

 

E' stata il tormentone dell'estate 2016 con milioni di clic (diventati 154 in due anni), primo disco d'oro italiano solo con lo streaming, cinque volte disco di platino, spianando la carriera all'autore (che originariamente è un comico) ma pochi sanno dove nasce. Rovazzi e la crew dei rapper italiani negheranno anche se a Reggio Emilia tutti ne parlano da tempo, soprattutto oggi che “l'ideatore”, chiamiamolo così, è entrato in Parlamento e rischia davvero di “andare a comandare”. Guarda il video.

 

 

L'idea sembra infatti nata dal segretario leghista dell'Emilia Romagna, l'avvocato penalista Gianluca Vinci. Classe 1980, fresco di elezioni alla Camera dei Deputati, nel 2014 è candidato sindaco a Reggio Emilia, con la Lega Nord ai minimi storici a cui nessuno dà visibilità mediatica in città, mette in scena una protesta contro Graziano Delrio, in quel momento sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri ed ex sindaco. Colpevole, secondo il penalista, di incuria per il declassamento della locale tangenziale a strada carraia, in cui cioè possono circolare biciclette, cavalli e appunto trattori, con rischi per l'incolumità degli automobilisti che vi transitano, data la manutenzione pressoché inesistente dell'Anas.

 

Così un sabato mattina, in giacca e cravatta, si mette in sella ad un mini trattore ed a 25 all'ora la attraversa con tanto di bandierone del sole delle alpi issata. E' il 12 aprile 2014 e il video caricato su youtube, dopo poche ore, diventa un piccolo caso locale con 9000 visualizzazioni di colpo sulla pagina facebook del penalista. Lo nota il blogger “Il Pancio”, comico anche lui e reggiano di origini calabresi che lo segnala a Rovazzi (Il Pancio è tra gli attori che appaiono nel videoclip e tra i ringraziati dal comico rapper milanese). Almeno questa è la vulgata che gira a Reggio. Alla boom della canzone di Rovazzi nel 2016 gli amici corrono da Vinci a segnalargli la similitudine ma lui inizialmente non ci crede. Poi vede il video e capisce che qualcosa potrebbe esserci. Anche perché Rovazzi nella clip è seduto sul parafango del trattore guidato da un signore anziano e transita in una strada statale, non una tangenziale. Un passaggio che a ben guardarlo sembra non avere senso. In qualsiasi tangenziale poi sarebbe stato multato. Ma non a Reggio Emilia però.

 

 

In più inizialmente la Lega di Salvini a Milano è fredda verso la hit. Intuiscono che è un po' una presa in giro rivolta loro. Ma ne comprendono la potenziale affinità trasformandone il motto in “con la ruspa in tangenziale, andiamo a governare”, la famosa “ruspa” di Salvini. Ben presto “andiamo a governare” diventa il motto della campagna elettorale del movimento.

 

D'estate Salvini viene immortalato dal quotidiano La Repubblica ad una festa del partito in provincia di Bergamo mentre cerca di ballare la hit del geniale Rovazzi. Vinci non c'è. Ma la scena non sfugge al rapper milanese che la commenta: "Credevo di aver visto tutto nella vita ma... mi sbagliavo". Non è finita. Qualche mese dopo, siamo nell'ottobre del 2016, la figlia di un cliente di Vinci è in un centro sociale padovano insieme ad una crew di rapper “vicini” a Rovazzi che le dicono: “Adesso ti facciamo vedere da cosa è nato il successone dell'estate...”. E gli mostrano il video con Vinci alla guida del trattore che attraversa la tangenziale di Reggio Emilia, deridendo il leghista. E lei: “Ma questo è l'avvocato di mio padre?” Tutti a ridere.

 

 

Sembra abbiano riso un po' meno i “comunisti emiliani” (come chiamano in loco i post comunisti del Pd) che si sono fatti colonizzare dai leghisti alle ultime politiche scoprendolo però solo allo spoglio delle schede, la mattina del 5 marzo. Il tutto anche per merito della nuova generazione di giovani “padani” post Bossi di cui Vinci fa parte.

 

 

Contattato da Affaritaliani Vinci conferma gli avvenimenti, divertito, ammettendo che la mossa del trattore in tangenziale era un escamotage per dare visibilità alla sua battaglia: “Non ho mai parlato con Rovazzi”, - spiega, - “tutti a Reggio Emilia si aspettavano che almeno gli facessi causa per l'idea o anche solo per cercare, come fanno spesso i politici, un po' di visibilità indiretta dal successo di 'Andiamo a comandare'. Ma mi è talmente piaciuta la canzone e divertito che non ho fatto nulla. Alla fine ha trascinato anche il successo della Lega e mi ha portato fortuna”.

 

 

Vinci nel 2005 ha fondato il movimento Giovani Padani della provincia di Reggio Emilia. Nel 2007 è stato premiato dall'ordine degli avvocati locali come miglior giovane legale reggiano per l'esame di Stato del 2006. Dal 2009 è in consiglio comunale nella città capoluogo e dal 2015 segretario regionale del movimento, fino a arrivare in queste ore ad essere eletto in parlamento. E' il legale, al processo Aemilia, della vittima di mafia Catia Silva, autrice del commissariamento per 'ndrangheta del Comune di Brescello. Nel 2016 la Lega ha manifestato nella cittadina di Don Camillo e Peppone prima dello scioglimento, l'unica che ci sia stata insieme a quella dell'associazione Agende Rosse di Salvatore Borsellino e di cui Catia Silva (anche lei in quel momento e da anni nella Lega) è una delle portavoci.

 

 

 

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