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L’iperinflazione si sta mangiando giorno dopo giorno il Venezuela

E’ l’apocalisse in Venezuela dopo la manovra economica del dittatore Nicolas Maduro che, in un’ora di un giorno festivo, ha semplicemente comunicato l’eliminazione di cinque zeri alla moneta e fatto stampare nuove banconote che hanno cominciato a circolare.

 

I venezuelani, che non sono riusciti a scappare dal Paese in tempi passati, e che ora sono praticamente obbligati a convivere con questo incubo di vita reale, si muovono come zombie per le città con pochissimi negozi aperti, trasporti inesistenti ( quasi il 90% dei mezzi fermo) e delinquenza da tutte le parti.

Il Venezuela nel caos totale. Il conto corrente diventato inesistente

I pochi che ne hanno ancora la forza si informano attraverso i cellulari o alla televisione del significato concreto di questa pazza operazione economica.

E  tutti si sorprendono nel vedere quanto piccolo sia diventato, in un secondo, il loro deposito nel conto corrente.

 

50 milioni di vecchi bolivar sono infatti diventati immediatamente 500 nuovi bolivar , il che non sarebbe un problema se, dietro la manovra il valore dei nuovi biglietti avesse fatto crescere in maniera esponenziale il proprio potere d’acquisto.

Invece sta succedendo esattamente il contrario, così che con il valore di 500 nuovi biglietti si fatica a comprare una bibita.

 

Il Venezuela nel caos totale. Un film dell'orrore.

E come succede purtroppo in queste occasioni di iperinflazione prendere danaro dai bancomat è quasi una missione impossibile.

Si può ritirare fino ad massimo di 10 nuovi bolivar che però servono per comperare a malapena un caffè.

Il giorno dopo la manovra, a Caracas, pare di essere al primo giorno dell’anno. I venezuelani  pensano di essere gli involontari protagonisti di un film dell’orrore: aperte solo poche farmacie, qualche supermercato in un deserto totale.

Un esempio per tutti : un caffè due giorni prima aveva un costo di 1 milione di bolivar, il giorno dopo quasi 2 milioni e il giorno dopo la riforma dei cinque zeri costava 18 bolivar.

Una pazzia totale senza che all’orizzonte si veda una via d’uscita.

 

Molto spesso le persone che fanno la fila ai supermercati per pagare i prodotti quando arrivano alla cassa sono costrette a venderli perché non li possono pagare dato che, nel breve tempo dell’attesa, gli stessi sono aumentati di prezzo in maniera esponenziale.

Un succo di frutta che prima costava 20 milioni di bolivar ora ne costa ‘solo’ 20 ma, uno stipendio normale, è ora di 50 bolivar sufficienti solo per comprane due.

 

I partiti dell’opposizione hanno organizzato, quasi per disperazione, uno sciopero nazionale per la giornata ma , in questa situazione tutto può’ accadere, anche nuove violenze da parte della polizia governativa.

Il Venezuela nel caos totale. Iperinflazione un mostro vorace

E il mostro, che si sta mangiando giorno dopo giorno il Venezuela, si chiama iperinflazione.

Un nightmare che ,negli anni ottanta era del 21%, fino al 2015 rimasta a questi livelli, e poi  letteralmente schizzata a più di un milione per cento.

 

Ed è un mostro cavalcato da un dittatore come Nicolas Maduro e alimentato quotidianamente da scelte economiche fuori da qualsiasi logica normale.

E il paese rischia l’implosione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tags:
iperinflazionevenezuelamaduro


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