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Roma, 18 lug. (Labitalia) - Una proposta per la riforma del sistema dei Confidi. E' quella lanciata oggi a Roma, nella sala Nassirya del Senato della Repubblica, da Assoconfidi, l’associazione cui aderiscono le 7 federazioni espressione delle associazioni datoriali rappresentative del sistema dei Confidi italiani, e che rappresenta oltre 250 strutture, ossia la quasi totalità dei soggetti operanti sul mercato, che detengono complessivamente oltre 12,5 miliardi di garanzie in essere rilasciate su circa 33 miliardi di finanziamenti bancari a favore di 1,2 milioni di micro piccole e medie imprese."La riforma -ha affermato Pier Giorgio Piccioli, presidente Assoconfidi- si propone di disciplinare il sistema della garanzia ridisegnando il ruolo dei Confidi e le loro relazioni nella filiera della garanzia e rispetto agli altri soggetti, cercando di favorire il superamento delle difficoltà di accesso al credito delle mpmi, che rappresenta ancora oggi una delle maggiori criticità del nostro Paese e uno dei più rilevanti ostacoli all’uscita dalla crisi e allo sviluppo economico"."L’attuale filiera della garanzia -ha continuato il presidente- appare eccessivamente frammentata e articolata. Più soggetti intervengono sugli stessi ambiti, con una sovrapposizione di ruoli e modalità di intervento e questo, ovviamente, genera una dannosa concorrenza tra i diversi strumenti, a tutto svantaggio delle mpmi. Serve dare nuovo slancio all’attività dei Confidi creando le condizioni, anche normative, per ampliarne il perimetro di attività e adeguarlo alle nuove esigenze del mercato del credito alle mpmi”. Assoconfidi si è resa portavoce delle esigenze del sistema elaborando e declinando i principi di riferimento che, a suo parere, dovrebbero orientare la complessiva riforma, predisponendo un progetto strategico che prevede la ridefinizione del ruolo dei Confidi nell’ambito del sistema della garanzia e delle relazioni con gli altri attori nella filiera della garanzia, in un’ottica di sussidiarietà tra gli operatori e di valorizzazione dell’addizionalità economica e finanziaria generata dai confidi.Oltre al rafforzamento della capacità del sistema di sostenere efficacemente l’accesso al credito delle pmi, fornendo risposte adeguate alle nuove esigenze e sostenendo l’innovazione e la diversificazione.Assoconfidi prevede anche la semplificazione e razionalizzazione dello scenario normativo di riferimento, che deve tener conto delle profonde peculiarità, negli obiettivi e nei modi, rispetto al resto degli operatori che operano nel panorama economico/finanziario e la necessità di fornire gli strumenti necessari ad assicurare la sostenibilità economica e patrimoniale del sistema nel tempo, al fine di poter supportare le imprese.Tale autoriforma trova le sue direttrici, quindi, nell’auspicato riordino della complessiva filiera della garanzia secondo principi di sussidiarietà ed integrazione tra i soggetti e gli strumenti pubblici e privati; nel riconoscimento dei Confidi quali aggregatori di soluzioni per il credito e i finanziamenti alle mpmi; nel rafforzamento e nel raggiungimento di una dimensione funzionale del sistema della garanzia; nell’ampliamento dell’ambito di operatività dei Confidi; nella reale e sostanziale declinazione dei criteri di proporzionalità e specificità e nella semplificazione degli adempimenti e degli oneri a loro carico."Riteniamo di primaria importanza -sottolinea il presidente di Assoconfidi- portare di nuovo all’attenzione della politica il ruolo centrale dei Confidi nell’alimentare lo sviluppo economico e sociale del Paese e sensibilizzarlo sulla necessità di definire un contesto di riferimento ottimale affinché il sistema possa creare valore a favore delle mpmi". "Auspichiamo dunque -sottolinea- che il percorso di evoluzione normativa ipotizzato, priorità assoluta per il sistema dei Confidi e, ancor prima, di quello imprenditoriale di cui esso è espressione, possa trovare concreta attenzione e attuazione da parte delle competenti istituzioni”.





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