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Roma, 4 feb. (Labitalia) - La titolarità del patto di attivazione esclusivamente in capo al soggetto pubblico escludendo per questa fase qualsiasi coinvolgimento degli operatori privati; una solida governance pubblica per evitare confusione di ruoli e sovrapposizione tra misure sociali e di inserimento lavorativo; l’armonizzazione della misura con l'assegno di ricollocazione e la valorizzazione delle attività di processo affinché tutti i richiedenti ricevano servizi per il lavoro qualificati. Sono questi alcuni punti chiave del documento sul reddito di cittadinanza che Assolavoro, l’associazione nazionale delle agenzie per il lavoro che rappresenta oltre l’85% del settore, ha depositato stamattina a margine dell'audizione tenutasi presso la commissione XI, Lavoro pubblico e privato e Previdenza sociale del Senato della Repubblica. Altri temi chiave evidenziati nella relazione del presidente di Assolavoro, Alessandro Ramazza, intervenuto in audizione assieme al direttore generale dell’Associazione, Agostino Di Maio, e al consigliere con delega alle transizioni verso il lavoro, Antonio Bonardo, richiamano la necessità di poter puntare su tempi certi e di poter attribuire le responsabilità in modo univoco, premessa anche per realizzare un sistema di rating su risultati ottenuti e programmare piani di miglioramento; la necessità di poter rivedere la valutazione a valle del patto di attivazione anche rinviando ai centri per l'impiego il richiedente, ove lo si ritenga indicato. E ancora: perplessità sulla figura del navigator e sui tempi stretti, tenuto conto della complessità della misura e dell’ampiezza della platea; evidenza delle criticità relative all’ancorare gli incentivi alle sole assunzioni a tempo pieno e indeterminato e considerati i limiti del de minimis. Assolavoro ha sottolineato che le agenzie per il lavoro offrono già servizi di orientamento, selezione, formazione e somministrazione di lavoro che conducono ad almeno una reale occasione di lavoro oltre 800mila persone in un anno; che tutti i servizi per chi cerca un lavoro sono gratuiti e che, per legge, il contratto di somministrazione di lavoro garantisce una retribuzione 'non inferiore' a quella dei lavoratori assunti direttamente dall’azienda utilizzatrice per svolgere le medesime mansioni.





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