Roma, 8 nov. (Labitalia) - Complessivamente, dall'autunno 2007 all'inverno 2015 l'occupazione nel manifatturiero italiano è calata di quasi 800 mila posti lavoro (-17,1%). Lo indica il Rapporto sugli scenari industriali del Csc. L'aggiustamento verso il basso dell'input di lavoro, in termini sia di orario sia di numero di persone impiegate, è avvenuto soprattutto durante la seconda recessione; ciò ha sostenuto la produttività nonostante un andamento alquanto fiacco del valore aggiunto. Dalla primavera del 2015 si osserva un cambiamento di rotta, sottolinea il Csc: il monte ore lavorate è aumentato del 5,2% (fino a metà 2017), prevalentemente per l'allungamento degli orari di lavoro; l'occupazione ha fatto registrare un +1,5%, circa 60 mila addetti in più. Il dato occupazionale della sola manifattura risente della distruzione del 25 per cento dell'apparato industriale. Un apparato che grazie agli strumenti di Industria 4.0 - osserva - si sta ricostituendo mentre già si apprezzano gli effetti del nuovo corso sull'ammontare complessivo di posti di lavoro creati nell'economia italiana che ha quasi raggiunto il milione.
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