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Bari, 16 gen. (Labitalia) - "Ci siamo impegnati a spendere 900 milioni di euro nel 2017 una sfida che vinceremo, e non per merito mio ma per merito di una struttura che è sempre riuscita in queste sfide". Così il governatore della Puglia, Michele Emiliano, questa mattina alla riunione del Comitato di Indirizzo del Patto per la Puglia a cui ha partecipato il ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, gli assessori della giunta e i dirigenti competenti. La riunione ha avuto o scopo di approfondire alcune tematiche (depurazione acque, discariche, decreto Taranto, sanità, spesa farmaceutica, edilizia ospedaliera), oltre che valutare direttamente lo stato d'attuazione degli interventi previsti, esaminando anche le eventuali criticità.Emiliano dopo aver salutato "affettuosamente", attraverso il ministro De Vincenti, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, sottolineando il "grande affetto e rispetto" nei confronti del presidente del consiglio e l'ammirazione nel vederlo "rientrare al lavoro immediatamente”, ha proseguito: "Sappiamo che tanti sono i problemi e gli inconvenienti e siamo certi che li supereremo insieme". "Abbiamo poi affrontato -ha detto poi Emiliano- e mi ha fatto piacere che il ministro abbia voluto intrattenersi su questo, la questione della depurazione delle acque e quella della sistemazione delle discariche con infrazione europea. Vuol dire che anche dal punto di vista emotivo, oltre che politico c’è una coincidenza di orientamenti. Un interesse comune che deriva dall’attenzione verso la salute dei pugliesi. I pugliesi hanno diritto ad avere tutelato il loro diritto alla salute ovunque risiedano”. "La Puglia -ha aggiunto Emiliano- ha ampiamente fatto il suo dovere. Infatti, sono solo tre i siti dove sopravvivono infrazioni sulla depurazione delle acque (tutti in via di risoluzione) e la Puglia, assieme alla Sardegna, ha la qualità delle acque marine migliore di Italia. Quanto alle discariche, delle undici infrazioni ne abbiamo già risolte sei e le cinque rimanenti sono in via di risoluzione”. Sul provvedimento del governo Gentiloni che riguarda i 70 milioni per la sanità di Taranto, Emiliano ha espresso un apprezzamento condizionato. “Stiamo cercando - ha proseguito il governatore- di fare in modo che, con uno specifico rafforzamento della sanità tarantina, si possa reagire alle specifiche patologie fuori scala che segnano quel territorio, attraverso nuovi investimenti in macchinari e presenza di personale". "Mi auguro che siano introdotte modifiche che consentano di ottenere il risultato di rafforzare la sanità tarantina dal punto di vista del personale e dei macchinari anticancro. Abbiamo affrontato anche la questione legata al futuro della sanità pugliese, con riferimento all’impegno che abbiamo preso per diminuire la spesa farmaceutica. Il ministro sa bene che le nostre ambizioni di rafforzare il personale in sanità sono legate alla nostra capacità di risparmiare sulla spesa farmaceutica superflua. Abbiamo preso questo impegno che oggi abbiamo ribadito”, ha detto Emiliano.“Infine - ha aggiunto il Presidente della regione Puglia - abbiamo affrontato il tema della edilizia sanitaria, tema sul quale il ministro De Vincenti ha preso l’impegno a fare da raccordo con il ministro della Sanità Lorenzin per cercare di rifinanziare l’ex art. 20 con riferimento ai tre ospedali (Monopoli Fasano/Andria Barletta Trani/Sud Salento mentre il San Cataldo di Taranto è finanziato con i fondi del Cis, il Contratto istituzionale di Sviluppo). Abbiamo già riconvertito 10 ospedali. Riconversione resa necessaria perchè erano piccoli, insicuri e costosi"."Ma è evidente che senza i grandi nuovi ospedali la totale messa in efficienza della sanità pugliese non è possibile. Credo che questo sia stato ben recepito dal ministro e sono convinto quindi che ci darà una mano”, ha avvertito.“Più in generale - ha concluso Emiliano - noi pensiamo in questo modo di dare una mano all’economia italiana, di investire somme importanti bene, in fretta e senza sprechi”.





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