Gela, 15 set. (Labitalia) - La conversione a bioraffineria dell'impianto siciliano dell'Eni di Gela sarà anticipata da operazioni di risanamento ambientale di impianti e aree attraverso il monitoraggio, la messa in sicurezza e la bonifica della falda e dei suoli, per investimenti complessivi di circa 200 milioni di euro. "Sul fronte del risanamento ambientale, 34 sono i cantieri avviati negli ultimi due anni, con 100 milioni di euro spesi. Dal 2000 Eni ha investito sul territorio di Gela più di 730 milioni di euro". Così Luigi Ciarrocchi, responsabile del progetto "Green Refinery". Innovativa la tecnica di bonifica dei lotti interni che si estendono su una superficie di circa 50 ettari. Si tratta del desorbimento termico che depura il suolo inquinato grazie all'evaporazione degli agenti contaminanti. In pratica, delle punte vengono immesse nel terreno che viene portato ad una temperatura compresa tra i 250 e 300°C. I vapori sprigionati poi vengono raccolti e trasformati in combustibile. Il cantiere di bonifica avviato nella raffineria di Gela, attualmente è il più grande in Europa. I partecipanti alla presentazione del progetto della bioraffineria, presenti oggi a Gela, hanno avuto modo di osservare direttamente lo stato di avanzamento dei cantieri di bonifica.
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