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Roma, 17 gen. (Labitalia) - "Se verrà confermato un intervento del Governo per correggere alcuni limiti delle norme sull'Ape Agevolata, chiediamo che si tenga conto del positivo lavoro svolto da Camera e Senato nei mesi scorsi". A dirlo è Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil, il principale sindacato dell’edilizia. "Se non vi fossero state le dimissioni di Renzi -spiega Genovesi- il Parlamento avrebbe potuto prendere in esame - in assenza del ricorso alla fiducia - le proposte in discussione alla Camera e al Senato riguardanti la modifica dei riferimenti dei 6 anni consecutivi e 36 anni di anzianità contributiva per l'Ape social, soglie che di fatto impediranno agli operai edili di accedervi, vista la discontinuità che caratterizza il nostro settore".Quelle proposte all’esame delle Camere "avevano raccolto consensi trasversali -spiega Genovesi- mi riferisco in particolare all’ordine del giorno approvata alla Camera, proposto da Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro, ed approvato a larghissima maggioranza, che impegnava il Governo a chiarire che i 6 anni non fossero consecutivi, e agli emendamenti presentati al Senato trasversalmente, dal PD a Forza Italia a Ncd, volti ad intervenire sui 6 anni continuativi e per ridurre i 36 anni di contributi". Interventi che per il segretario Fillea "oltre a permettere agli operai più anziani di scendere dalle impalcature - un infortunio grave su 4 in edilizia coinvolge over 60, per evidenti ragioni - avrebbero favorito l'ingresso di giovani operai specializzati in un settore sempre più chiamato a sfide su rigenerazione energetica, anti sismico, recupero". "Facciamo pertanto un appello al Governo affinché si recuperi su questo terreno, dando un segnale di maggiore giustizia e attenzione a migliaia di edili che dopo decenni di lavoro gravoso, meritano di poter andare a fare i nonni, anziché rischiare ancora la vita sulle impalcature", conclude il leader degli edili Cgil.





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