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Milano, 14 giu. (Labitalia) - Gli studenti delle scuole milanesi alla scoperta del mondo della sanità. Sarà un’estate all’insegna dell’impegno quella degli alunni dell’istituto Leone XIII e dei licei Marconi e Alessandro Volta di Milano, coinvolti dal 5 giugno all'8 settembre nel progetto di alternanza scuola-lavoro organizzato da GE Healthcare, divisione medicale di General Electric, presso la sede centrale dell’azienda, in via Galeno. Il progetto è mirato a facilitare l’orientamento dei ragazzi in un momento fondamentale del loro percorso formativo, e risponde alle innovazioni introdotte dalla riforma della 'Buona scuola', che rende obbligatorio un periodo di alternanza tra scuola e lavoro per tutti gli allievi degli istituti secondari di secondo grado. Strutturato in due sessioni annuali per un totale di 200 ore tra 2017 e 2018, tra lezioni in classe e periodi di lavoro in azienda il percorso coinvolge nel complesso 39 studenti: 5 e 9 rispettivamente del liceo scientifico Volta e dello stesso corso presso l’istituto paritario Leone XIII, 25 del liceo Marconi con alunni dell’indirizzo scientifico e linguistico. Diversi anche i percorsi formativi in cui i ragazzi potranno cimentarsi nel corso delle due settimane che passeranno in GE Healthcare, sotto la guida dal proprio tutor: dall’archiviazione e gestione dei dati alle risorse umane, dalla logistica all’assistenza clienti, fino ad arrivare agli aspetti più tecnici come la manutenzione e la gestione degli ordini di parti di sostituzione delle apparecchiature elettromedicali. Le mansioni, quindi, che impegnano quotidianamente i loro colleghi adulti nel corso della carriera lavorativa in GE Healthcare, azienda leader in Italia nella fornitura di soluzioni per la tutela della salute. E proprio il mondo della medicina è stato l’argomento al centro dei quattro incontri organizzati da GE Healthcare nelle scuole coinvolte nel progetto, durante le quali sono stati illustrati il funzionamento del Sistema sanitario nazionale italiano e degli altri Paesi, approfondendo da un lato i diritti dei cittadini, dall’altro le modalità di valutazione delle tecnologie medicali adottate. Suddivisi in gruppi e seguiti da Massimo Barberio, Fabrizio Bellia e Paolo Massera del team Affari istituzionali di GE Healthcare, i ragazzi hanno trasformato quanto appreso in aula in progetti concreti: da un’indagine condotta su un campione di oltre 140 tra pazienti, medici di base e specialisti per valutare la percezione del Sistema sanitario italiano all’analisi del rapporto costi-benefici dell’implementazione di un innovativo microinfusore per i malati di diabete, passando per l’ideazione di una nuova tessera sanitaria in grado di ottimizzare l’iter di accesso a visite, esami e cure. Il percorso coordinato da Guglielmo Cremona, Hr Manager Services per GE Healthcare Italia, e da Mirella De Gemmis, Hr Specialist, non è finalizzato soltanto all’apprendimento di competenze e nozioni specifiche ma anche allo sviluppo di quelle soft skills che in futuro potrebbero tornare utili agli alunni coinvolti, a prescindere dalla carriera che decideranno di percorrere: capacità relazionali e di lavoro in team, precisione, attitudine verso il raggiungimento di un obiettivo e lingua inglese. Il corso prevede, inoltre, un training per la sicurezza sul lavoro e alcuni consigli su come redigere un curriculum e gestire futuri colloqui, dimostrando un’attenzione particolare alla crescita dei ragazzi, che sottolinea l’impegno sociale di GE Healthcare. “Il nostro progetto -commenta Alessia La Croce, responsabile delle risorse umane di GE Healthcare Italia- non punta a un’attività di recruitment a breve termine, ma a fornire ai ragazzi una sorta di bussola che li aiuti a orientarsi in un momento delicato del loro percorso di crescita, quando si apprestano a scegliere che cosa fare da grandi". "La crescita, comunque, non riguarda solo gli studenti: se da un lato i giovani possono cominciare a farsi un’idea più precisa di cosa voglia dire fare parte di una grande realtà attiva in un settore importante come quello della sanità, dall’altro -avverte- grazie al loro entusiasmo i nostri dipendenti possono cogliere nuovi spunti e approcci per affrontare il loro lavoro da una prospettiva diversa".





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