Roma, 6 apr. (Labitalia) - "Ripristinare l’articolo 18 anche per i nuovi assunti, come proposto dal professor Tridico, ma significativamente non dal M5S nel suo programma elettorale, avrebbe il solo effetto di ridurre l’affidabilità del nostro Paese per gli investitori e quindi frenare l’aumento in atto della domanda di lavoro". Così Pietro Ichino, docente di Diritto del lavoro nell’Università statale di Milano, commenta con Labitalia le dichiarazioni su un possibile ripristino dell'articolo 18, rilasciate da Pasquale Tridico, designato a ricoprire la carica di ministro del Lavoro in un eventuale governo targato M5S."La riforma del 2015 -sottolinea Ichino- ha allineato il nostro diritto del lavoro e il nostro tasso di contenzioso giudiziario in materia di lavoro rispetto agli ordinamenti dei maggiori Paesi europei, eliminando uno dei vecchi ostacoli all’afflusso di investimenti esteri in Italia; ma non ha affatto ridotto la sicurezza dei lavoratori: in particolare, non ha determinato un aumento significativo della probabilità di essere licenziati". "Per fortuna -conclude Ichino- nessuna delle forze politiche cui il M5S si rivolge come potenziali alleate di governo è disponibile per questo ritorno al vecchio regime di job property, che non esiste in alcun altro Paese al mondo".
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