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Roma, 4 gen. (Labitalia) - Nel 2016 Italia e Germania sono stati i primi due Paesi Ue ad aver avuto significativi volumi di esportazione verso l’Iran. In particolare, sono stati gli unici a superare il miliardo di euro per quanto riguarda tale voce. La Germania si conferma il principale fornitore dell’Iran, con un export di circa 2.599 milioni di euro, seguita dall’Italia che ha esportato verso l’Iran beni per circa 1.541 milioni di euro. Da gennaio a maggio 2017, le esportazioni italiane verso l'Iran sono state circa 146,08 milioni di euro, con un incremento del 26,6% rispetto al 2016. E' quanto emerge da un dossier realizzato dalla Camera di commercio italo-iraniana.Il comparto di gran lunga dominante si è confermato quello dei macchinari: ai primi tre posti si trovano infatti 'Altre macchine di impiego generale' (+13,1%); 'Macchine di impiego generale' (+10,6%) e 'Altre macchine per impieghi speciali' (+52,3%).Un notevole incremento percentuale è stato registrato dalle voci: 'Macchine per la formatura dei metalli e altre macchine utensili' (+118,5%); 'Motori, generatori e trasformatori elettrici'(+50,1%); 'Prodotti chimici di base, fertilizzanti e composti azotati, materie plastiche e gomma sintetica in forme primarie' (+56,9%); 'Pitture, vernici e smalti, inchiostri da stampa e adesivi sintetici (mastici)' (+58,5%). Per quanto riguarda le importazioni italiane dall'Iran, nel 2017, queste hanno raggiunto un valore di circa 1.158,05 milioni di euro, registrando un aumento del 692,7% rispetto al 2016. La principale categoria di prodotti importati è costituita nuovamente dal 'Petrolio greggio'. Diminuisce l’importazione dei 'Prodotti della siderurgia' (-65,5%), 'Carne lavorata e conservata e prodotti a base di carne' (-30,1%), 'Animali vivi e prodotti di origine animale' (-15,1%) e 'Pietra, sabbia e argilla' (-10%). Una variazione positiva è registrata, invece, dalle voci 'Prodotti chimici di base, fertilizzanti e composti azotati, materie plastiche e gomma sintetica in forme primarie' (+116,4%); 'Altri prodotti in metallo' (+11,5%); 'Prodotti di colture permanenti' (+6,2%) e 'Apparecchi per uso domestico' (+22,1%) e 'Fibre sintetiche e artificiali' (+12,7%).L’interscambio commerciale Italia-Iran, secondo il dossier della Camera di commercio italo-Iraniana, ha registrato dal 2007 una progressiva crescita, raggiungendo nel 2011 il suo massimo storico (7.097 milioni di euro), dopo la flessione del 2009 dovuta alla crisi economica internazionale. Il 2012 è stato segnato dall’ampliamento delle restrizioni commerciali da parte dell’Ue, in particolare con l’introduzione di misure restrittive all’importazione di alcuni prodotti dall’Iran, con una conseguente flessione dell’interscambio tra l’Iran e i 28 Paesi Ue, Italia compresa, in tale anno e ancor più in quello successivo. Il minimo storico del decennio, raggiunto nel 2013 relativamente all’import, è stato dovuto in massima parte alle restrizioni dell’importazione di greggio, prodotti petroliferi e petrolchimici, introdotte dal 1° luglio 2012 e di gas dal dicembre 2012. I 440 milioni di euro importati dall’Italia nel 2014, pur ancora lontani dai valori di anni precedenti, hanno segnato l’inizio di un’inversione di tendenza rispetto al 2013. Tale inversione di tendenza sul fronte tanto sia delle esportazioni che delle importazioni si è confermata anche nel 2016, con una crescita del 30,2% delle esportazioni e del 730,2% delle importazioni.Dal punto di vista delle importazioni, i dati relativi al 2015 evidenziavano l’Italia come primo importatore Ue dall’Iran, con un volume di circa 468 milioni di euro, seguita dalla Germania (315 milioni), dalla Spagna (151 milioni), dal Belgio (69 milioni) e dai Paesi Bassi (37 milioni). Nel 2016 l’Italia si pone come secondo Paese Ue importatore dall’Iran (dopo la Francia), con un volume di circa 1.049 milioni di euro (+ 123,7% rispetto al 2015) e si conferma come secondo Paese Ue esportatore dopo la Germania, con un volume export pari a 1.541 milioni di euro (+ 29% rispetto al 2015). Guardando all’interscambio complessivo, sia nel 2015 che nel 2016 l’Italia risulta il secondo partner europeo dell’Iran, dietro la Germania. Diverse sono, però, le dinamiche sottostanti: nell’import dell’Ue dall’Iran i primi cinque Paesi sono: Francia, Italia, Spagna, Grecia, Paesi Bassi. La Germania si colloca solo al sesto posto. Nell’export dall’Ue verso l’Iran i primi cinque Paesi sono: Germania, Italia, Francia, Paesi Bassi e Belgio.





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