Milano, 12 apr. (Labitalia) - I settori in cui gli italiani vorrebbero lavorare sono soprattutto quello dei media (57%), del largo consumo (53%) e dell'industria (51%). Il datore di lavoro ideale è una grande azienda o multinazionale, al secondo posto una piccola e media impresa e al terzo un'organizzazione no profit; solo in ultimo, è considerata la prospettiva dell'auto-imprenditorialità. E' quanto emerge dalla ricerca del Randstad Employer Brand, il riconoscimento assegnato dal secondo player al mondo nei servizi per le risorse umane. Quando si cerca un nuovo impiego, gli italiani pensano sia più importante il contenuto del lavoro (84%), piuttosto che l’immagine e il brand dell’azienda (16%). Il principale canale utilizzato per verificare la reputazione di un'azienda è quello ufficiale del sito aziendale, poi l'opinione di amici e familiari e gli articoli sul web. Solo dopo, le Job boards e LinkedIn.Quasi nove italiani su dieci sarebbero disponibili a cambiare settore di lavoro, con alcune differenze. Il 31% dei lavoratori, infatti, è aperto a qualsiasi opportunità perché non è attaccato al proprio settore, un altro 31% cambierebbe solo a patto che stipendio e benefit siano simili a quelli attuali, mentre il 26% lo farebbe solo se non riuscisse più a trovare lavoro nel proprio settore. Invece, l’8% non cambierebbe settore perché pensa che le sue competenze non siano trasferibili in altri ambiti e il 10% è fortemente attaccato al comparto in cui è attualmente impiegato.
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