Roma, 13 mar. (Labitalia) - Avviare nuovi progetti di innovazione e integrazione sociale nelle stazioni di Rete ferroviaria italiana, sviluppando nuove forme di gestione degli spazi a disposizione. E' questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato oggi da Federico Florà, presidente di Fondazione ItaliaCamp, e Maurizio Gentile, amministratore delegato e direttore generale di Rfi. Rfi e Fondazione ItaliaCamp condividono, infatti, un approccio alle politiche sociali che, grazie all’utilizzo degli spazi delle stazioni non più funzionali alle attività ferroviarie, potrà concretizzarsi in percorsi d’integrazione e innovazione sociale, apportando benefici anche alle comunità locali e alla collettività.Il protocollo mira proprio ad individuare progetti da realizzare negli spazi ferroviari messi a disposizione da Rete ferroviaria italiana. Si tratterà di progetti di valorizzazione a fini sociali, culturali, ambientali e turistici, di educazione e formazione giovanile e di inclusione, che potranno essere realizzati anche negli spazi impresenziati. Sono, ad oggi, circa 1.700 le stazioni impresenziate, al centro di un importante impegno di Rfi per la loro riorganizzazione e riutilizzo. “Negli ultimi anni -ha dichiarato Maurizio Gentile- Rete ferroviaria italiana ha concesso più di 500 stazioni, su tutto il territorio nazionale, in comodato d’uso ad associazioni, cooperative, enti locali e organizzazioni no profit. Il riutilizzo di questo patrimonio immobiliare per fini sociali è un’opportunità per tutti: non solo per chi prende l’impegno di gestire tali spazi, ma anche per il sistema ferroviario stesso; in tal modo, ci assicuriamo che rimangano vive e salvaguardate da eventuali episodi di vandalismo. Costituiscono una ricchezza anche per le comunità nelle quali sono inserite, che possono beneficiare delle ricadute positive per il territorio”. “L’innovazione sociale di Fondazione Italiacamp -ha commentato Federico Florà, presidente di Fondazione Italiacamp- è innovazione relazionale. Proponiamo un nuovo modello di sinergia tra istituzioni pubbliche, terzo settore, startup, imprese strutturate e la community di ricercatori e innovatori, affrontando problematiche di rilevo nazionale". "Per questa ragione -ha ricordato- abbiamo proposto a Rfi di mettere a disposizione la nostra capacità di matching per individuare progettualità da realizzare negli spazi ferroviari, già oggetto di riorganizzazione e riqualificazione. Un modello che genera valore per l’impresa e impatto sociale nei territori, individuando anche spazi di attuazione per idee e progetti".
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