Le elezioni di medio mandato tengono saldo il ruolo di Trump.
Persa la Camera dai Repubblicani ma l’onda blu democratica è solo un’increspatura
‘Donald Trump è un politico vero e l’unico vero leader repubblicano, i democratici non hanno ancora un guida forte e gli Stati Uniti sono più che mai divisi’, queste sono le più importanti indicazioni emerse dai risultati delle elezioni di metà mandato.
Elezioni che hanno dato la Camera ai democratici ma non con l’exploit che si prevedeva e hanno rafforzato di molto la posizione dei repubblicani al Senato. Un Senato ancora più conservatore e ancora più nelle mani del Presidente.
Le elezioni di midterm. Un'affluenza record
Sono state votazioni con un’affluenza record.
Trump sembrava essere assediato ma ha respinto con abilità quello che avrebbe potuto essere uno tsunami colorato del blu dei democratici ed invece si è rivelata solo una leggera increspatura. E’ bastata la sua presenza per far vincere tutti i suoi candidati nei più importanti duelli mediatici.
Uno su tutti quelli in Texas dove, la grande speranza democratica, il miliardario Beto O’Rourke, l’Obama bianco, ha ceduto al repubblicano Ted Cruz.
Come pure sonore sconfitte per il partito democratico si sono avute in Georgia con Stacey Abrams e in Florida con Gillum.
Le elezioni di midterm. Per Trump un 'successo eccezionale'
Trump non ha perso tempo e su twitter ha parlato di un ‘successo eccezionale’ e ha ragione perché con un Senato che ora è totalmente nelle sue mani può serenamente andare verso le prossime elezioni di rinnovo presidenziale del 2020 sapendo di essere unico e forte e avendo capito che gli avversari non hanno ancora un leader vero.
Vero è che il Presidente si troverà a governare con un congresso che sarà un po’ un’anatra zoppa in quanto dalla Camera passano tutti i provvedimenti di spesa, ma il Senato è ora davvero nelle mani del tycoon .
Inoltre Trump non ha bisogno di fare molte leggi ma continuerà seguendo il suo istinto che gli sta facendo mantenere forti consensi nel Paese.
Trump ha avuto ragione a indirizzare tutta la campagna sui temi dell’immigrazione e non sui risultati eccezionali ottenuti dall’economia. Ha giocato sul bisogno di sicurezza degli americani e in questo senso ha avuto assolutamente ragione.
La sua politica dei dazi invece sembra non aver pagato in molti Stati toccati da queste limitazioni.
Altra verità che questi risultati hanno dimostrato è che le elezioni del 2016 non sono state un fuoco di paglia ma hanno detto ancora una volta che il presidente Trump ha saldamente in mano il partito repubblicano.
Unica differenza è che ora anche i democratici hanno cominciato a risvegliarsi pur non avendo espresso un vero uomo di riferimento.
Ora il tycoon può’ serenamente andare avanti e volgere lo sguardo al 2020, l’anno delle presidenziali sapendo che più della metà del paese condivide appieno il suo stile morale di fare politica e il suo modo di essere il presidente degli americani.
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