Bayer alza il montepremi di A.B.L.E. – A Better Life with Emofilia VIA AL VOTO
Fino al 30 novembre potete votare sul sito www.emofilia.it il vostro preferito tra i 22 progetti selezionati dalla giuria
A.B.L.E. – A Better Life with Emofilia: rimarrà aperta fino al 30 novembre 2018 sul sito www.emofilia.it la fase di votazione aperta al pubblico dei progetti che secondo la giuria sono risultati in possesso dei requisiti richiesti da regolamento.
Si può votare una sola volta per il progetto preferito.
La giuria, costituita da rappresentanti delle Associazioni pazienti FedEmo e Paracelso, un medico specialista e un rappresentante di Bayer, ha valutato positivamente 22 progetti, dedicati a tematiche diverse che spaziano dallo sport al benessere psicologico, dalla riabilitazione alla promozione dell’autonomia dei più giovani. I tre progetti che otterranno il maggior numero di voti si aggiudicheranno i premi messi a disposizione da Bayer.
Il contest dedicato all’emofilia e promosso da Bayer a favore delle realtà associative locali, con il Patrocinio di FedEmo e di Fondazione Paracelso, ha alzato il proprio montepremi: diventano tre i premi, per un importo di 10.000 euro ciascuno, destinati alle associazioni di pazienti che hanno candidato il proprio progetto sul portale www.emofilia.it.
“La decisione arriva in seguito al gran numero di candidature pervenute, con oltre il 70% delle associazioni regionali, provinciali o locali sul territorio italiano che hanno aderito al progetto A.B.L.E.”, ha dichiarato Patrizia Guarraci - Specialty Business Unit Head di Bayer. “Ci sembrava quindi doveroso riconoscere questo riscontro positivo offrendo la possibilità ad un maggior numero di progetti di diventare realtà.”
Obiettivo del contest è di sostenere le progettualità delle associazioni di pazienti operanti sul territorio, volte a migliorare i diversi aspetti della vita quotidiana delle persone affette da questa patologia e dei loro familiari.
L’emofilia è una malattia ereditaria dovuta ad un difetto della coagulazione del sangue, che solo in Italia colpisce circa cinquemila pazienti.
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