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Apple, Microsoft, Samsung: ecco i brand più apprezzati al mondo

Apple è il brand più apprezzato secondo il Future Brand Index 2016Il 47% degli oltre 3.000 intervistati riconosce ad Apple buone performance soprattutto in “istintività” e “autenticità”, dimensioni legate alla categoria dello “scopo”, e nelle dimensioni “personalità” e alla “storia” attinenti alla categoria dell’ “esperienza”.

In termini di percezione Apple, l’azienda più capitalizzata del mondo, si trova 20 posizioni avanti rispetto alla seconda meglio capitalizzata, vale a dire Alphabet, la holding costituita nel 2015 a cui fa riferimento anche Google, che occupa il 21o posto nell’Index 2016. Gli intervistati, infatti, sono propensi a dare una buona valutazione delle performance di Alphabet nelle 18 dimensioni solo nel 31% dei casi. Come Google, Alphabet avrebbe superato Apple con un punteggio medio del 50%.

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Che cosa ci dice l’Index 2016

1. I “brand del futuro” ottengono prestazioni migliori dei 100 Top brand per capitalizzazione. Solo 24 tra le 100 aziende esaminate possiedono il giusto equilibrio di qualità nelle categorie “scopo” ed “esperienza” per qualificarsi come “brand del futuro”. Apple è ovviamente la prima tra queste. Oggi, essere un “brand del futuro” significa non solo godere della preferenza del pubblico, che è concretamente meglio disposto ad acquistare da una determinata società o a lavorare per essa, ma anche ottenere migliori prestazioni medie a livello borsistico tra le Top 100 Companies.

2. La rilevanza del parametro di valutazione che riguarda la “percezione” dei brand aumenta di anno in anno. Prese in esame come categoria, le prime 100 aziende mondiali stanno piano piano superando la cattiva reputazione che le ha caratterizzate negli ultimi anni, una fama negativa legata alle tasse, alle elevate remunerazioni dei loro top manager e ai timori per l’ambiente e per la privacy. I voti relativi alle percezioni sono aumentati del 10% rispetto al 2014 e, tra i diversi settori, i servizi finanziari sono aumentati più di tutti, migliorando del 10% la loro percezione rispetto al 2015 a riprova che è in corso una riabilitazione di un settore oggetto di critiche pesanti negli anni recenti.

3. I cambi di corporate name possono indebolire la percezione dei brand in settori che non presentano criticità. Alphabet conferma che in settori che non influiscono negativamente sulla percezione dei brand che ne fanno parte o in casi di aziende che non si trovano ad affrontare crisi o problemi gravi, il cambio di nome può non essere la scelta giusta. Infatti, Alphabet ottiene valutazioni molto simili a quelle che aveva avuto come Google nel 2015, ma assai più basse in ogni dimensione. Altria (precedentemente Philip Morris Companies Inc.) occupa la 16 a posizione nell’Index 2016 e, comparata con Philip Morris che è 98a, conferma che in alcuni casi il cambio di corporate name può produrre vantaggi.

4. Il settore dei servizi finanziari sta registrando una sensibile crescita delle percezioni che riguarda le aziende del comparto.

5. Continua l’ascesa delle imprese cinesi, già evidenziata dall’index 2015.

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