Africa, crescono i broadcaster radio-tv. La Cina è sempre più presente - Affaritaliani.it

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Africa, crescono i broadcaster radio-tv. La Cina è sempre più presente

“Nel continente africano si sta costruendo un sistema di broadcaster radio - televisivi molto solido che collabora con i network internazionali”. Queste le parole di Keitirele Mathapi, presidente dell’Aub (African union of broadcasting che unisce le tv del servizio pubblico dei paesi africani) riportate da Italia Oggi. Mathapi parla durante l’incontro a Roma nell’ambito del Prix Italia “Africa, un sistema televisivo in crescita” e spiega come il continente africano non sia più quello del 1940 ma un territorio in crescita. Infrastrutture, agricoltura, risorse minerarie, istruzione, classe media crescente.

Tutto questo sta rendendo l’Africa più ricca “Ma i media occidentali si occupano di Africa solo per epidemie di colera e ebola, corruzione ma non è così” – e continua – “I retaggi coloniali hanno lasciato comunque profondi legami col mondo televisivo portoghese, brasiliano, inglese e francese”. E la presenza della Cina nel media è diventata massiccia con l’ente China Aid “poiché si sta inserendo nei varchi lasciati liberi dagli europei” dice Mactar Silla, fondatore del canale tv Label in Senegal. Il mercato audiovisivo africano sta avendo sviluppi diversi: “l’Africa francofona ha investito nel cinematografico” dice Mogaji partner di New media networks. Invece l’Africa anglofona ha investito molto nei settori tv e radio con la produzione di fiction e film per la tv. Gli equilibri stanno cambiando rispetto all’Africa di “ieri”, anche e soprattutto nel mondo dei media.