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Anteprima, la newsletter di Giorgio Dell'Arti: banche, Putin, fascisti e...

Dalle banche a Putin, dai nuovi fascisti alla Libia. Sono alcuni degli argomenti trattati nella puntata del 16 novembre della nuova newsletter, "Anteprima", diretta da Giorgio Dell'Arti.

ECCO L'"ANTEPRIMA" DEL 16 NOVEMBRE

Clamoroso
«Quasi 1.600 operazioni bancarie, in ingresso e in uscita, per un controvalore di oltre 642 milioni, in un periodo compreso tra il 17 giugno 2009, all’epoca del quarto governo Berlusconi, e il 25 gennaio 2013, durante il governo Monti. Di queste transazioni ben 425, per 43,2 milioni, erano in capo all’Agenzia informazioni e sicurezza interna (Aisi) e altre 20, per 6,2 milioni, alla gemella Aise (cioè i servizi segreti - ndr). Il singolo trasferimento di fondi più pesante è datato 16 marzo 2012: 88,5 milioni. Molti pagamenti sono stati realizzati tramite comuni strumenti di home banking. Date, identificativi, numeri di conto, causali: noleggi di auto e moto, saldi di fatture a fornitori, versamenti a società e persone, quietanze di affitti. Soprattutto nomi. Questo è l’estratto conto della Presidenza del Consiglio e dei Servizi segreti nazionali contenuto in decine di pagine di documenti in chiaro che Il Sole 24 Ore ha potuto visionare. Una costante unisce questa mole di dati: provengono tutti dal gruppo Banca Popolare di Vicenza» [Borzi, Sole].
 
Cose di cui parlano tutti
Padoan si difende dalle critiche europee sui conti («con una crescita al +1,8% non siamo più fanalino di coda»), porte in faccia a Fassino che cerca una mediazione con la sinistra-sinistra, morte di Bacalov, Ventura esonerato, Tavecchio punta su Ancelotti, la fine di Mugabe, dittatore dello Zimbabwe da 37 anni, messo agli arresti domiciliari dopo la ribellione dell'esercito, in California curato un paziente affetto dalla sindrome di Hunter col taglia-e-incolla, ovvero l'«editing», del dna (il paziente si chiama Brian Madeux, è la prima volta al mondo per un'operazione di questo tipo, risultati fra tre mesi), il caso Carige (Cassa di risparmio di Genova) che continua a precipitare in Borsa (alla Borsa non piace l'aumento di capitale da 560 milioni, solo ieri il titolo ha perso l'11,1%, il Sole scrive che in cinque anni Carige ha bruciato 4 miliardi di capitale), Fratelli d'Italia, che De Gasperi fece adottare nel '47 come «inno provvisorio», da ieri, col, sì del Senato, è diventato definitivo, Albano (74 anni) che annuncia il ritiro per il 2018 («mi dedicherò alle vigne»), ecc.
 
Geni
«Ci sono malattie genetiche che sono associate a una disfunzione genica, a un errore di codice genetico. Almeno vale per le malattie che dipendono da un errore genico solo. Più complicate sono le malattie dove ci sono tanti geni coinvolti, come il cancro e magari l’instabilità genetica è tale che oggi ce ne sono 12 coinvolti, ma domani ce ne sono 23. Quindi, utilizzare questo approccio in maniera globale per curare tanti è molto problematico».
Parla di rischi che non si possono calcolare?
«Parlo di rischi ignoti. Sappiamo che il gene è correlato a una certa malattia, allora viene tolto o modificato. Ma non sappiamo quali modifiche quel gene può portare, perché conosciamo solo alcune funzioni corrispondenti ai vari geni. Un esempio: modifico il gene che cambia il colore degli occhi, ma chissà se quel cambiamento genetico fa venire il tumore alla prostata a 18 anni».
(Mauro Ferrari, presidente del Houston Methodist Research Institute, a Francesco Semprini della Stampa).
 
Conti pubblici
«Come farete a piazzare i vostri titoli di Stato sui mercati internazionali quando la Bce cambierà linea?» (domanda retorica dell'ambasciatore finlandese a Roma: la Banca Centrale Europea ha deciso, qualche settimana fa, di voler dimezzare l'acquisto di titoli del debito pubblico). Ad aprile potrebbe essere necessaria una nuova manovra (tagli e tasse) per 3-4 miliardi. L'Iva dovrebbe passare dal 22 al 24,2 per cento, quindi con aumento generalizzato dei prezzi per via delle cosiddette «clausole di salvaguardia», cioè spese che abbiamo fatto in passato senza avere i soldi promettendo all'Europa che i soldi li avremmo trovati [Petrini, Repubblica].
 
Debito
La Banca d'Italia comunica che a settembre il debito pubblico italiano è salito a 2.283,7 miliardi, +4,4 miliardi rispetto al mese precedente [ItaliaOggi].
 
Sole
Ieri in Borsa il Sole ha perso il 26%, sono andati via due milioni e mezzo di pezzi [Puledda, Repubblica].
 
Borsa
I cali in Borsa sono parecchi e durano da nove giorni. Leonardo, Saipem, Astaldi (-33% per i fatti venezuelani), Ferragamo, oltre a Monte dei Paschi e Trevi finanziaria. «A vendere, con determinazione e senza esitazione, sono investitori professionali, gestori italiani e sranieri che non perdonano promesse avventate o attese di utili che non si vedranno per un po'» [Bertone, Libero]
 
Atessa
Gli americani hanno deciso di chiudere lo stabilimento di Atessa della Honeywell, dove si producono turbo-diesel. Indifferenza all'offerta di 50 milioni di governo, nessuna risposta alle richieste di incontro dei sindacati. Sovracapacità, competitività, crisi dei motori diesel. Andranno a fabbricare in Slovacchia [Puledda, Repubblica].
 
Bilancia
Donato Bilancia, 13 ergastoli per 17 omicidi (specie donne sui treni della Liguria), ieri ha ottenuto il permesso di uscire dal penitenziario di Padova e s'è fatto accompagnare a Nizza Monferrato, per vedere la tomba dei genitori. Gli avvocati stanno cercando di fargli avere uno sconto di pena, lui in cella, sopo essersi dilomato ragioniere, studia per la laurea in Progettazione e gestione del turismo culturale [Fatto].
 
Venezuela
I russi hanno accettato di ristrutturare il debito venezuelano di 3,15 miliardi di dollari che adesso potranno essere restituiti in dieci anni. Il Paese è comunque in bancarotta: Standard & Poor’s ha dichiarato il Venezuela in default selettivo per il mancato rimborso di 200 milioni di dollari di obbligazioni statali. Fitch ha inserito la compagnia petrolifera pubblica Pdvsa in default restrittivo a causa del ritardo nei pagamenti dei bond in scadenza al 27 ottobre e 2 novembre scorsi. 1,2 milioni di persone hanno chiesto asilo in Colombia, circa un milione in Brasile e 600 mila a Panama. L'Onu vorrebbe intervenire, ma in consiglio di sicurezza Russia e Cina hanno fatto passare la linea che la crisi venezuelana è una questione interna [Semprini, Stampa].
 
Inno di Mameli
«...Mameli era davvero pronto alla morte; infatti morì, a ventuno anni, nella difesa di Roma, confortato da Cristina Trivulzio di Belgioioso, altra grande italiana. Non fu ferito dai francesi ma da un commilitone, si obietta. A parte il fatto che non è per nulla certo, cosa cambierebbe?...» eccetera. Solo che l'Inno di Mameli, o Canzone degli Italiani, o Fratelli d'Italia, non è di Mameli. L'Inno di Mameli? Non è di Mameli - Panorama
 
Putin
Luke Harding, in Collusion (Mondadori), scrive che i russi, intercettando la corrispondenza della futura moglie di Trump, la modella ceca Ivana Zelnichova, capirono già nel 1987 che l'uomo puntava alla Casa Bianca, lo invitarono quindi a Mosca riempiendolo di carinerie (National Hotel vicino alla Piazza Rossa eccetera), poi lo fecero tornare in Russia parecchie volte, infine, al momento della campagna presidenziale dell'anno scorso, gli offrirono informazioni compromettenti su Hillary. «Tutti gli uomini scelti da The Donald per la sua corsa alla presidenza hanno rapporti antichi con gli oligarchi putiniani». Con i magnati dell’Est The Donald ha concluso affari straordinariamente vantaggiosi. Il miliardario Dmitrij Rybolovlev nel momento più nero della crisi del mattone gli compra la villa di Palm Beach per 95 milioni di dollari, il doppio del prezzo sborsato poco prima da Trump. Non è stato l’unico russo ad acquistare appartamenti di prestigio dal futuro presidente: il libro ne descrive parecchi, alcuni dei quali arrestati per mafia. «Per quarant’anni i condomini extralusso di Trump avevano svolto il ruolo di lavanderia del denaro di Mosca». Ma la pista più inquietante è quella che passa dalla Germania. Con il tracollo immobiliare del 2008 Trump è a un passo dal crac. È indebitato soprattutto con Deutsche Bank, tanto da rispondere con azioni legali alle richieste dell’istituto. Ma due anni dopo la banca gli concede altri cento milioni, decisivi per sfuggire alla bancarotta. Quando entra alla Casa Bianca, i prestiti con la Deutsche Bank erano arrivati a 300 milioni di dollari. Ora Collusion ricostruisce una gigantesca triangolazione tra Mosca, Francoforte e New York, con spostamentoi - tra il 2010 e il 2015 - di dieci miliardi dalla Russia in Occidente [Di Feo, Repubblica]
 
Fascisti
Lei è fascista? 
«Certo. Siamo gli eredi della tradizione che dopo Rsi e Msi è stata interrotta da An».
Il fascismo è stato regime, dittatura e alleanza con i nazisti. Una tragedia della storia italiana. 
«È stato certamente uno Stato totalitario. Ma ci ha anche lasciato la tredicesima, il tfr, la cassa integrazione».
E le leggi razziali.
«Sono state un reato gravissimo, da condannare. E un errore, perché hanno allontanato gli ebrei dal fascismo, nel quale erano protagonisti, dalla marcia su Roma al ministro Guido Jung, fino all’esponente del Pnf Ettore Ovazza. Ora ci dovrebbe essere un legame più forte tra la Comunità ebraica e l’Italia». [Simone Di Stefano di CasaPound ad Alessandro Trocino, Corriere].
 
Europa
Il rischio «molto serio» per l’Italia sul fronte bancario «arriva dal lato dell’Europa». Lo dice Giulio Tremonti, mettendo in guardia dalle regole che Bce sta preparando su Npl e titoli di Stato nei bilanci bancari. «La Bce - dice Tremonti - sta concentrando la sua attenzione sugli Npl, di cui soffrono le banche italiane, ma ignora i derivati su cui si basano tante banche europee. E perché? Dicono perché hanno i modelli matematici per gli Npl ma non per quelli per i derivati!» [Santilli, Sole].
 
 
Mugabe
«Mugabe, il leader della guerra d’indipendenza dagli inglesi, l’ex maestro cresciuto alla scuola dei gesuiti: per 11 anni in prigione e per 37 in sella, ama il tè delle cinque e la monarchia britannica, invidiava Mandela perché telefonava alla regina Elisabetta, le donne sempre un passo indietro». La moglie Grace, detta Gucci Grace, forse 52 anni, forse 43. Faceva la dattilografa, ai comizi regalava i suoi vestiti, s'è fatta comprare una rolls royce da 300 mila dollari, prima del golpe il marito pensava di affidarle il Paese [Farina, Corriere].
 
Cinesi
Grandi affari di Mugabe con i cinesi, con scambi che a un certo punto superarono il miliardo di dollari. Il modello seguito dalla Cina con Mugabe era il solito: costruzione di infrastrutture, esportazione delle ambite materie prime, impegno di non interferire negli affari interni del Paese. E, all’occorrenza, la minaccia del diritto di veto in seno al Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Pechino lo ha usato in più occasioni. Dal 2009 al 2013, gli investimenti cinesi in Zimbabwe sono cresciuti del 5.000%. Proprio nel 2013 il “regno” di Mugabe è stato il Paese africano dove Pechino ha investito di più». Dal 2010 a oggi, lo Zimbabwe ha esportato l’equivalente di 2,5 miliardi di dollari in diamanti. 
Eppure solo 300 milioni sono stati chiaramente identificati nei conti pubblici. Nel 2008 l'inflazione raggiunse il tasso mai visto dei 231 milioni per cento [Bongiorni, Sole].
 
Pechino
«Secondo indiscrezioni il putsch sarebbe stato sostenuto dalla Cina che, tramite una joint venture, è riuscita a mettere le mani sui giacimenti di diamanti, capaci di generare 200 milioni di dollari di valore al mese. Non è un caso che la scorsa settimana il Capo di Stato maggiore Chiwenga, che aveva minacciato un intervento dei militari nel caso in cui le epurazioni in corso fossero proseguite, si trovasse a Pechino» [Guelpa, Giornale]
 
Libia
«I libici ti fermano per strada e, se vedono che sei un migrante, possono farti quello che vogliono, picchiarti, derubarti, costringerti a lavorare per loro». È il racconto di un profugo eritreo di 17 anni che ha subito a Tripoli maltrattamenti infami prima di riuscire a imbarcarsi per l'Italia. Ancora prima, durante il viaggio verso la Libia, era stato consegnato dai trafficanti alle bande di beduini che lo avevano portato nel Sinai, tenuto prigioniero e torturato, mozzandogli un pezzo d'orecchio e mandandolo alla famiglia, finché i parenti non avevano pagato un riscatto di 30mila euro per liberarlo. 
Un racconto atroce che suona molto simile a quelli che si leggono in questi giorni sui quotidiani di tutta Europa, una storia horror che riecheggia anche il servizio choc della Cnn sui migranti venduti all'asta come schiavi. C'è una sola differenza: il racconto, reso dal giovane migrante nel centro di accoglienza di via Aldini a Milano, risale al 2014. Cioè tre anni prima dell'accordo dell'Italia con la Libia per respingere i gommoni» [Marinodi, Giornale].
 
Medici senza frontiere
Quelli di Medici senza frontiere (Msf) erano pronti a firmare il codice Minniti sui migranti, ma Macron avrebbe fatto pressioni per dissuaderli. La solita politica del presidente francese, ostacolare l'Italia in Libia. Msf non opera adesso nel Mediterraneo con una propria nave, ma una sua équipe lavora a bordo dell’Aquarius, di Sos Méditerranée, Ong che il codice di Minniti invece l’ha sottoscritto. L'attacco dell'Onu all'accordo tra Minniti e i libici è venuto da Zeid Radda Al Hussein, alto commissario dell’Onu per i diritti umani. «Al Hussein è in corsa per la rielezione a quel posto, per la quale avrà bisogno del sostegno dei francesi» [Martinelli, Stampa].
 
Pausa pranzo
«Qualche campione dell’ossimoro creò un giorno l’ingannevole termine «pausa-pranzo», consegnando intere generazioni di lavoratori alla negazione dell’incontro con il sapore, all’ineluttabilità della mancata digestione e all’impossibilità di fruire del meritato riposo. L’atto del mangiare rappresenta infatti un’attività di grande importanza psicologica, metabolica e sociale e, come tutte le azioni che comportino impegno in termini fisici e mentali, non può essere svolta contemporaneamente a un’altra e soprattutto non può essere considerata un momento di riposo. Quindi o si pranza o si recuperano le energie. Il riposo andrebbe invece effettuato dopo aver pranzato. È così, da sempre, per gli animali, per chi si dedicava al faticoso lavoro dei campi, per i monaci nei conventi, per i bambini all’asilo. La Scuola Medica Salernitana, nel Medioevo, recitava «post prandium aut stabis aut lente deambulabis», dopo pranzo è buona norma o riposarsi o camminare molto lentamente. E sono molte ancora oggi le culture in cui è presente il sonnellino post-prandiale: addirittura in alcuni Paesi asiatici, dove le multinazionali non hanno potuto resistere alla richiesta di fornire giacigli dove ritemprarsi dopo mangiato, si è registrato un aumento dell’efficienza lavorativa. Oggi il tramezzino di fronte al computer è la norma, ma la difesa della dignità del sapore passerebbe più dalle mense che dai ristoranti stellati» [Ferrero, Stampa]
 
Cinema
Crisi delle sale cinematografiche: -12,81% in termini di biglietti venduti, -13,07% in termini di incassi (gennaio-novembre 2017 su gennaio-novembre 2016). Si pensa di rimediare con un algoritmo che vari il prezzo del biglietto in base a una settantina di parametri che tengono conto del contesto: se piove, se c'è la partita, se è sabato, tipologia del film, fama degli attori, capienza della sala ecc. Si chiama dynamic pricing. Adottato da una ventina di sale in Italia, specie multiplex, con risultati incoraggianti [Rau, Repubblica]
 
Barboni
A Roma, su ottomila senza dimora, circa duemilacinquecento dormono all’addiaccio [Guccini, Corriere].
 
Brizzi
Interpretazioni dubbie sulla lettera che Claudia Zanella, moglie di Faustro Brizzi, ha scritto ai giornali chiedendo il silenzio stampa. «Se mio marito ha avuto rapporti con altre donne nel corso del nostro matrimonio, voglio parlarne da sola con lui, nel nostro privato. In questo momento gli sono vicina perché così avviene tra una moglie e un marito quando si affrontano periodi difficili». Lei ha undici anni meno di lui, hanno una figlia Penelope Nina di un anno e mezzo. La Zanella ha anche scritto: «Ho iniziato a fare l’attrice a undici anni, oggi ne ho 38. In questi anni mi è capitato di sentire di tutto, racconti di produttori su attori e attrici, abusi di potere da parte di registi e casting (uomini e donne), avance ricevute poco gentili e decisamente fuori luogo. Ho anche conosciuto attori e attrici alla ricerca di notorietà a tutti i costi».
 
Stroncatura
«“La musica incontra il corpo. Tocca e accarezza. Brividi, penetra”. Così proclama il libretto sciarriniano. La sua musica però non rivela queste qualità. Manca proprio di fisicità, di corpo. Con le sue microvariazioni di microcellule ritmiche e melodiche, i suoi soffi, i suoi trilli e glissandi, sfiora tutto senza afferrare nulla» (stroncatura de Ti vedo, ti senti, mi perdo l'opera in musica dedicata ad Alessandro Stradella andata in scena l'altra sera alla Scala) [Girardi, Corriere].
 
Draghi
Berlusconi s'è messo a difendere Draghi per farsi bello agli occhi dell'Europa, a cui deve far digerire l'alleanza con Salvini e la Meloni, molto poco europeisti [Folli, Repubblica].
 
Tavecchio
Tavecchio prima ha telefonato a Galliani pedr esser certo dell'appoggio di Berlusconi, poi ha telefonato a Ventura e l'ha licenziato. Ventura incasserà l'intero assegno mensile fino a luglio (900 mila euro), poi Tavecchio dovrà liquidare lo staff (Sullo, Innocenti, Zinetti) con altri 150 mila. Non sono previste dimissioni, ma nel caso ieri si faceva il nome di Collina [Pinci, Repubblica].
 
Gioco
A Venezia, si propagandavano le sale da gioco allestite dallo Stato nei ridotti dei teatri con lo slogan «guadagnar molto mettendo poco capital a fortuna» [Minervino, Stampa]
 
OGGI
 
Senato della Repubblica
L'Aula continua la discussione, a oltranza, del disegno di legge numero 2942 e della conversione in legge del decreto-legge n. 148 in materia finanziaria e per esigenze indifferibili (il decreto legge scade il 15 dicembre). Se necessario, si continuerà anche domani.
Si tratta dei provvedimenti che i giornali riassumono con l'espressione Legge di bilancio e un tempo “Finanziaria”.
 
Camera dei deputati
L'Aula oggi è inattiva. Domani sono previste interpellanze urgenti.
 
Federalismo
La Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale ascolta, stamattina alle 8.00 nell'aula al terzo piano di San Macuto, il presidente della regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, sui princìpi del federalismo fiscale e l'attuazione dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione.
Stefano Bonaccini, senza ricorrere a un referendum, s'è fatto autorizzare dall'assemblea regionale emiliana, col voto contrario della Lega (!), a chiedere una maggiore autonomia della Regione dallo Stato. L'articolo 116, terzo comma, della Carta dice infatti: «Ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia [...] possono essere attribuite ad altre Regioni, con legge dello Stato, su iniziativa della Regione interessata, sentiti gli enti locali [...]». Poi: «La legge è approvata dalle Camere a maggioranza assoluta dei componenti, sulla base di intesa fra lo Stato e la Regione interessata». Cioè: non c'è bisogno del referendum per spuntare una maggiore autonomia da Roma. Ecco la via dell'Emilia Romagna verso l'autonomia alla Bonaccini ...
 
Gentiloni
Il presidente del consiglio, Paolo Gentiloni, stamattina è a Lodi per inaugurare il nuovo polo produttivo delle Industrie Cosmetiche Riunite. Nel pomeriggio, ore 18, all'Auditorium di Roma, partecipa alla presentazione del romanzo Quando di Walter Veltroni. Una delle poche stroncature del romanzo di Veltroni: Come un romanzo scritto in modo osceno può produrre una grave ...
 
Gnocchi
Da oggi in libreria il romanzo di Gene Gnocchi Il petauro dello zucchero (La Nave di Teseo). «Scrivo tutti i giorni, piccole cose che non verranno mai pubblicate. Note, impressioni, poesie». Qui l'articolo di Laura Zangarini sul Corriere della Sera: Gene Gnocchi, slide tragicomiche tra vaccini e crisi finanziaria ..
 
Bookcity
Oggi a Milano apre Bookcity, una fiera del libro, per dir così, promossa dal comune di Milano e da un gruppo di fondazioni culturali (tra cui la Fondazione Mondadori e la Fondazione del Corriere della sera) e poi diffusa in 28 luoghi della città. Oggi protagoniste della giornata saranno 60 librerie. Inoltre, al Piccolo Teatro Grassi, Scrivere per il teatro. Vissuti e drammaturgie di attrici recluse. A cura di Donatella Massimilla e Margaret Rose. Milano, torna il ciclone Bookcity: una girandola di eventi con Marc ...
 
Ostia
Appuntamento a Ostia, in piazza Anco Marzio, ore 17, per manifestare contro l'aggressione di Roberto Spada al giornalista Daniele Piervincenzi e al videoreporter Edoardo Anselmi. Promuovono la Cgil e Federazione nazionale della stampa italiana (il sindacato dei giornalisti). «L’aggressione di Ostia non è stato solo un atto violento e squadristico contro i cronisti, ma anche un’aggressione all’articolo 21 della Costituzione e al diritto dei cittadini ad essere informati».
 
Scuole
In Abruzzo restano chiuse anche oggi per il maltempo le scuole di  Pescara, Montesilvano, Città S. Angelo (anche domani), Giulianova. Maltempo in Abruzzo, circolazione treni ferma in via precauzionale ...
 
Vangelo di oggi
In quel tempo, i farisei domandarono a Gesù: «Quando verrà il regno di Dio?». Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi».
Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”. Non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore guizzando brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione» [Luca 17, 20-25].
 
DOMANI
 
Compleanni (nati il 17 novembre)
Il critico letterario Jean Starobinski (97), la scrittrice Helga Schneider (80), il regista Martin Scorsese (75), l'attore Danny De Vito (73), il politico Graziano Cioni (71), il giornalista Pantaleone Sergi (70), il regista e attore Carlo Verdone (67), la cantante Nada (64), l'attrice Lina Sastri (64), il fotografo Umberto Cicconi (59), il regista Francesco Vicario (58), il politico Paolo Ferrero (57), il giurista Salvatore Vassallo (52), l'attrice Sophie Marceau (51), l'attrice Claudia Pandolfi (43).
 
Dieci anni fa
Sabato 17 novembre 2007. Parigi. Cena a casa di Jacques Séguela, organizzata per fare un piacere al nuovo presidente della Repubblica, Nikolas Sarkozy, lasciato dalla moglie e stanco di stare tutto il tempo da solo all'Eliseo. Ospiti: Luc Ferry con la moglie Marie Caroline, la conduttrice tv Péri Cherin con il suo compagno, la cantante modella Carla Bruni, che si presenta con la chitarra e canta annunciando che presto sarebbe andata in tournée. Sarkozy: «Sarò seduto in prima fila». Lei gli chiede se abbia una macchina per riaccompagnarla a casa, lui risponde di sì, in macchina si scambiano i numeri di telefono e, appena rientrata a casa, Carla chiama Séguela per dirgli: «Strano quel tuo amico. Gli ho dato il mio numero di cellulare e non ha ancora chiamato». Erano passati dieci minuti.
 
Vent'anni fa
Lunedì 17 novembre 2007. Un possibile punto di condensazione tra il periodo che prepara l'attentato alle Torri Gemelle e la situazione attuale «si verifica la mattina del 17 novembre 1997, quando i terroristi del Gruppo Islamico irrompono tra le rovine del tempio della regina Hatshepsut, a Luxor, trucidando 58 turisti di varie nazionalità e 4 egiziani. Per un verso, quei 45 minuti di caccia all’uomo – con alcuni cadaveri decapitati o squartati, e gli stessi terroristi trovati poi suicidi in una grotta delle colline sovrastanti – prefigurano l’“irruzione dell’irrealtà” rivissuta in tante sequenze recenti: il Bataclan e il Bardo, i resort del Mar Rosso e la chiesa presso Rouen. Per un altro verso, sono però l’esito di un innesco remoto, quello del “critico letterario” egiziano Sayyid Qutb (scopritore del futuro Nobel Mahfuz, più tardi a sua volta bersaglio di un attentato)» che maturò il suo antioccidentalismo radicale dopo un soggiorno negli Stati Uniti e che fu impiccato da Nasser nel 1966 [Sandro Modeo su La Lettura, recensendo insieme i due saggi di Lawrence Wright Gli anni del terrore Le altissime torri, entrambi pubblicati da Adelphi].
 
Cinquant'anni fa
Venerdì 17 novembre 1967. «Milano. L'università Cattolica è stata occupata dagli studenti. La decisione è stata presa questa notte, dopo essere stata discussa per oltre sette ore, da un'assemblea nell'aula Agostino Gemelli alla quale hanno partecipato circa 1200 studenti. Era presente anche il rettore, professor Ezio Franceschini, il quale aveva partecipato alle discussioni con accenti moderati ma con argomenti energicamente polemici. Questa mattina gli studenti organizzano un corteo che, partendo dall'ateneo cattolico, raggiungerà l'Arcivescovado per portare al Cardinale, che è «patrono» della Cattolica, la voce della loro protesta. I motivi di quest'ultima stavano maturando da tempo. Il primo agosto scorso il consiglio di amministrazione dell'università aveva aumentato le tasse scolastiche del cinquanta per cento, portandole dalla misura media di 70 mila lire annue a quella di 105 mila lire. V'erano stati anche episodi di altra natura, che avevano suscitato tra gli studenti vivaci reazioni. In particolare, si era fatta pesante l'azione di censura delle autorità ecclesiastiche sulla rivista mensile degli studenti «Dialoghi». I corsi erano iniziati ufficialmente mercoledì e già il giorno dopo erano stati seguiti da una dichiarazione di sciopero da parte degli studenti. Questi ultimi hanno raccolto ieri in una mozione i motivi della loro protesta. Le rivendicazioni sono tre. Anzitutto si chiede la revoca della decisione di aumento delle tasse. In secondo luogo viene chiesto che tutti gli atti ufficiali dell'ateneo, dai bilanci al conferimento di cattedre e incarichi, vengano resi pubblici. Infine si chiede che nel consiglio di amministrazione vengano ammessi anche gli insegnanti incaricati e assistenti e gli stessi studenti. Da quest'ultima richiesta il rettore ha dichiarato di non dissentire in linea di principio, ma ha ammonito che essa può venire accettata soltanto nei modi e nei tempi previsti dalla legge. Il professor Franceschini ha letto inoltre all'assemblea una dichiarazione nella quale, ricordando gli obblighi sanciti, in materia di violazione di domicilio, dall'articolo 614 del codice penale, ha concluso che non permetterà che l'occupazione dell'ateneo violi illecitamente la libertà di coloro che non intendessero aderire» [dal Corriere della Sera del 18 novembre].
Questo è l'inizio del Sessantotto.
 
Lettere
Caro Giorgio, tre giorni che leggo Anteprima e già penso:
«ma prima, come si faceva?»
Riccardo Rossi
 
•••
 
Anteprima sta diventando lettura obbligata. Stamattina ha anche sollevato il velo della mia memoria, quando la Figc (Federazione Italiana Gioco Calcio) è diventata Fgci (Federazione giovanile comunista italiana) :)
Claudio Velardi
 
 
Anteprima di Giorgio Dell'Arti
Anno I - Numero 12
Giovedì 16 novembre 2017
Tags:
anteprimanewslettergiorgio dell'arti





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