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Ascolti Tv / Mediaset, 5,5 mln da Vivendi ma si potrebbe arrivare a 200 mln

Vivendi dovrà risarcire Mediaset. Messa così il pensiero va subito alle richieste miliardarie che riguardano la questione Premium, invece si tratta di altro: il portale di video online Dailymotion, di proprietà del gruppo guidato da Vincent Bolloré, dovrà versare nelle casse del Biscione 5,5 milioni di euro più le spese per aver ospitato spezzoni tratti dalle trasmissioni delle reti Mediaset senza averne la licenza.
Come spiega ItaliaOggi, per ogni giorno di ritardo nella cancellazione, inoltre, Dailymotion dovrà pagare una penale di 5 mila euro e la sanzione avrà valore anche nel caso di eventuali futuri caricamenti sulla piattaforma di materiale Mediaset non autorizzato. I video erano stati caricati dagli utenti, ma secondo il Tribunale di Roma, Dailymotion ha la responsabilità di ciò che ospita e ha violato il diritto d’autore.

I 5,5 milioni possono essere solo un antipasto: questa è solo la prima sentenza di una delle sette cause intentate da Mediaset. Dailymotion, infatti, nonostante le diffi de iniziate nel 2010 e anche dopo la notifica della prima causa del 2012 ha continuato a ospitare video senza averne i diritti e per questo il gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi ha avviato altre sei azioni simili.
Secondo calcoli del Biscione, se le altre cause dovessero andare nella stessa direzione il risarcimento totale toccherebbe i 200 milioni di euro. Una cifra che comincia a essere importante e che, si dice nell’ambiente, potrebbe convincere i francesi a trattare per la partita più grande e cercare un accordo fuori dalle aule anche per la richiesta da 3 miliardi di risarcimento da parte di Mediaset/Fininvest sul mancato rispetto del contratto per l’acquisto di Premium per spuntare una cifra minore mettendo da parte le liti nelle aule.

Come precisa ItaliaOggi la vicenda attuale riguarda 995 video caricati dal 2006 in poi: Maurizio Costanzo Show, Zelig, Tg5, Striscia La Notizia, Distretto Di Polizia, Scherzi A Parte, Verissimo, Le Iene fra gli altri, per i quali Mediaset aveva inviato nel tempo al portale diverse diffide con la richiesta di rimozione, prima in maniera generica poi specifi cando anche gli indirizzi.
Dailymotion ha cercato di difendersi in tribunale richiamando la direttiva e-commerce del 2000 recepita in Italia nel 2003, secondo la quale gli internet service provider non sono responsabili dei contenuti caricati dagli utenti nel caso siano dei semplici trasportatori o ospitino informazioni senza conoscerle o controllarle.

Il tribunale da una parte ha affermato che se anche Dailymotion fosse stata un hosting passivo avrebbe dovuto rimuovere i contenuti abusivi senza i «reiterati e ingiustifi cabili ritardi» con cui invece ha agito. Ma soprattutto i giudici hanno smontato la tesi secondo cui il portale è un provider passivo perché, come ha stabilito una perizia, mette a disposizione numerosi servizi, organizzando in vario modo i video caricati dagli utenti allo scopo di aumentare le visualizzazioni e quindi i propri introiti pubblicitari.
Dailymotion non può aver ignorato che nel sito c’erano video coperti dal diritto d’autore, soprattutto perché erano video che riscuotevano successo e quindi ricavi. Di qui il risarcimento basato su parametri di sentenze precedenti: 700 euro per ogni minuto (oltre 7.500) di video Mediaset presente nel portale.

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