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Ascolti Tv Auditel. Rai1, abbiamo un problema: l'Entertainment fa flop

Gli ascolti Tv e i dati Auditel del prime time di sabato 23 febbraio 2019 hanno visto su Rai1 il soldato Amadeus con Ora o Mai Più (programma studiato per il venerdì sera estivo e proditoriamente cooptato invece per il sabato sera invernale) fare miracoli contro la De Filippi di C'è Posta per Te su Canale 5, reggendo il colpo ma rischiando di essere quasi doppiato dalla "nave corsara" guidata da Maria La Sanguinaria, che ha stravinto superando il 30% di share. 

La sera precedente, venerdì 22 febbraio, sempre su Rai1 la povera Antonella Clerici con Sanremo Young le buscava anch'ella dalla De Filippi e dal suo Uomini e Donne Speciale. Ripetendo l'esperienza negativa vissuta con Portobello il sabato sera, triturato da Tu sì que vales. 

Se dal lunedì al giovedì in prime time, grazie alle fiction, Rai1 sbaraglia Canale 5 e lo rade al suolo, ecco che nel fine settimana (a parte la domenica in cui Fabio Fazio con Che Tempo che Fa tampona la situazione vincendo la sfida dell'Auditel - ma non contro fiction forti come Non mentire o L'Isola di Pietro), ecco che nel fine settimana, dicevamo, Rai1 viene sempre sconfitta. Prima della Clerici, del resto, anche Paola Perego con Superbrain era stata battuta da Chi Vuole Essere Milionario? (che non brillava certo per cifre altisonanti). 

Tornando alla Clerici, ma come si può pensare di programmare Sanremo Young senza invitare il maggior numero di cantanti reduci dal Festival 2019? A parte Mahmood, come si può non decidere di mungere la vacca di Sanremo il più possibile, allestendo una sorta di follow up a caldo? Nel 1995, dopo un Sanremo trionfale, Michele Guardì riunì Pippo Baudo e Giancarlo Magalli e affidò loro Papaveri e Papere, un programma di immenso successo che vedeva fantasie di cantanti sanremesi (perlopiù reduci dall'edizione di quell'anno) e duetti e terzetti da leccarsi i baffi, quali per esempio quello formato da Giorgia, Mia Martini e Michele Zarrillo o il quartetto tutto al femminile con Loretta Goggi, Mia Martini, Barbara Cola e Ivana Spagna. Perché non fare un'operazione simile con Sanremo Young, sfruttando l'indotto del Festival appena andato in onda, anziché consegnare il venerdì sera chiavi in mano alla De Filippi con i suoi tronisti? 

Inutile girarvi attorno, tristemente l'Entertainment in prime time di Rai1 stenta, arranca, vacilla, non decolla, talvolta affonda, naufraga, precipitaCome si può assistere al continuo scempio del sabato sera dell'Ammiraglia Rai ridotto costantemente al lumicino da Canale 5? Possibile che, per avere un guizzo di vita, tocchi affidarsi ad Alberto Angela e al suo Ulisse? Dove sono finiti i meravigliosi sabati sera di Rai1 che tenevano incollati davanti ai teleschermi milioni di spettatori e che erano anche culturalmente un momento di condivisione familiare? Possibile che il servizio pubblico pagato dal canone si sia rassegnato vita natural durante alla vittoria di Maria De Filippi e dei suoi people show? Possibile che lo spazio che una volta vedeva fantasmagoriche trasmissioni come Studio Uno o Fantastico Stasera Pago Io finisca, al fine di salvare capra e cavoli, per bruciare un programma come Ora o Mai Più che il venerdì sera avrebbe fatto faville?

In tutto questo, s'inserisce la questione nomine e della ristrutturazione dell'azienda (che si deciderà in un Cda ad hoc previsto per il 6 marzo prossimo), con l'Ad Fabrizio Salini intenzionato a organizzare la produzione televisiva in senso orizzontale. In altri termini, i tre direttori di rete si occuperanno semplicemente di sistemare i palinsesti del proprio canale di riferimento, inserendo programmi di entertainment, di informazione, documentari, culturali, sportivi e fiction richiesti alle varie direzioni che stanno per essere pensate e varate di qui a poco, una rivoluzione che vede agire in concerto Salini e il presidente Rai Marcello Foa. Salini, in parole povere, sceglierà il direttore dell'Entertainment e Foa quello dell'Informazione. Le direzioni, dal canto loro, dovrebbero essere complessivamente otto, e costituirebbero una sorta di "service" per tutt'e tre le reti generaliste, comprese quelle già esistenti relative alla fiction, allo sport e alla cultura. In altri termini, più o meno in sordina, Salini e Foa stanno introducendo otto direzioni trasversali, che verranno - con ogni probabilità - assegnate politicamente.

Ma che cosa c'entrano i flop del sabato sera e dell'Entertainment in prime time di Rai1 con la suddetta rivoluzione di Salini e Foa? Semplice: Salini pensa di reintrodurre la "direzione intrattenimento", che dopo un anno della difficile gestione di Giancarlo Leone fu abolita. Per tale carica importante, occorrerebbe un esperto del settore, qualcuno che lavori in Rai da anni, che conosca a menadito il suo mestiere e le potenzialità dell'azienda, che abbia al suo attivo successi consolidati (e non flop) e che possa riportare l'Entertaiment e il prime time di Rai1 agli antichi splendori, arginando lo strapotere di Maria De Filippi e soprattutto giustificando il pagamento del canone ai contribuenti. Sarà così? Vedremo. Noi senz'altro saremo qui a vigilare, "in trepida e virginale attesa". 

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