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Enrico Mentana andrà in Rai?
Nella foto il direttore del Tg La7 Mentana

Ora che la battaglia politica è vinta, lo sguardo dei vincitori si posa inevitabilmente sugli apparati pubblici dello Stato e il primo interesse è quello per la Rai ancora a trazione renziana che rappresenta il motore trainante della informazione nazionale, capace di mantenere o spostare i consensi.

Affaritaliani se ne è occupato qui:

http://www.affaritaliani.it/politica/palazzo-potere/governo-la-rai-primo-obiettivo-la-nuova-maggioranza-vuole-tutte-le-poltrone-543662.html

Le caselle fondamentali da riempire sono due: una di Direttore generale al posto di Mario Orfeo e l’altra di Presidente al posto di Monica Maggioni.

Per la prima carica in lizza ci sono Vincenzo Spadafora potente consigliere di Luigi Di Maio che è stato escluso dal governo ed Enrico Mentana, direttore del Tg La7 entrambi “in quota” Movimento Cinque Stelle.

Per la seconda Carlo Fruttero e Ferruccio de Bortoli.

Il direttore del Tg La7 è stato uno dei primi a mostrare simpatia per il Movimento, seppure con un mantenimento della sua criticità professionale che lo condusse anche a momenti di tensione con i grillini stessi.

Qualche giorno fa Rocco Casalino, capo della comunicazione pentastellata, ha mostrato di avere una “linea diretta” con Mentana dandogli in anteprima la notizia della nascita dell’esecutivo giallo - verde:

http://www.affaritaliani.it/coffee/video/politica/governo-conte-rocco-casalino-si-fa-beffa-di-enrico-mentana-il-video-543372.html

Poche ore fa Mentana ha smentito sui social in maniera abbastanza decisa:

“Ormai tocca scriverlo a cadenze sempre più ravvicinate: con tutto il rispetto, non ho nessun interesse a ruoli in Rai finché a decidere sarà la politica. Valeva per i tempi dei governi passati, vale per il tempo del governo attuale. Chiaro?”.

Tuttavia, in questi tempi di rapidissimi cambiamenti, la vicenda del Premier Conte sta lì a dimostrarlo, è bene non prendere nulla per definitivo.

Mentana è un giornalista che ha dato molto a La7 in termini di crescita della popolarità della Rete e i suoi Tg serali sono seguiti con interesse, in competizione con quelli proprio della Rai.

Ma l’editore Urbano Cairo crede molto in lui e La7 è la gemella televisiva del cartaceo Corriere della Sera, con cui va a costituire un team temibile dal punto di vista informativo e sarà difficile che cambi un direttore che funziona molto bene.

Viceversa, Mentana ha sempre detto e ribadito anche oggi che finché la Rai è in mano alla politica (ma è inevitabile essendo essa un organismo pubblico) lui non è interessato, pur avendo iniziato la sua carriera professionale proprio a Viale Mazzini, in “quota” socialista ai tempi di Bettino Craxi, come ricorda Giancarlo Perna.

Nel caso comunque che lo scenario dovesse mutare Mentana in Rai sarebbe un problema o una opportunità per il suo editore Cairo?

Un Mentana alla Rai consentirebbe a Cairo di avere un referente gradito nell’ente pubblico nazionale che permetterebbe sinergie e una politica “entrista”, ma, nel contempo, segnerebbe una perdita rilevante per la qualità informativa della sua rete televisiva.

Del resto, proprio pochi giorni fa, un battibecco in diretta con il collega Corrado Formigli (Piazzapulita) che aspettava la linea, delinea qualche nervosismo nella rete televisiva:

http://www.affaritaliani.it/mediatech/governo-lite-mentana-formigli-su-la7-sappiamo-dare-news-in-diretta-543387.html

Vincenzo Spadafora costituirebbe un punto di riferimento affidabile per il M5S. Cattolico (passato in seminario con don Ottavio De Bertolis, suo mentore) e ottimi rapporti con i gesuiti e il Vaticano, è uomo fidato di Di Maio di cui è stato responsabile per le comunicazioni istituzionali, un passato a sinistra con l’ex Ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio e con Francesco Rutelli.

Da non sottovalutare anche una possibile candidatura per Milena Gabanelli, fondatrice di Report, è figura apprezzata dal pubblico grillino, sebbene in passato abbia avuto anche a ridire con loro. In ogni caso appare certo un suo ritorno in Rai dopo la sua fuoriuscita polemica qualche tempo fa e il suo approdo proprio al Corriere, rafforzando l’ipotesi anzidetta di allargamento dell’influenza Cairo anche in Rai.

Tuttavia il Corriere della Sera, ha mostrato solo un iniziale entusiasmo per i Cinque Stelle (che però si è mantenuto intatto ne La 7, soprattutto grazia e a Mentana) ha virato nettamente in senso conservatore, bacchettando il movimento e difendendo Europa e status quo, oltre che naturalmente il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

 

Tags:
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