I travagli di Travaglio

«Sbagliano Beppe Grillo e Virginia Raggi a cantare vittoria per la conclusione dell’indagine sulla sindaca di Roma. Il falso ideologico, per cui i Pm chiedono al Gup di rinviarla a giudizio, non è un reato bagatellare, tantomeno per un’esponente del Movimento 5 Stelle che fa della trasparenza la sua bandiera».

Così Marco Travaglio oggi sul suo editoriale su Il Fatto. Travaglio dunque presenta e o sembra presentare segni di resipiscenza rispetto al passato giustizialista; già qualche tempo fa aveva sorpreso tutti attaccando l’incoronazione di Di Maio; ne avevamo parlato qui:

http://www.affaritaliani.it/politica/travaglio-critica-grillo-aveva-fatto-lo-stesso-con-di-pietro-500262.html

con editoriale dal titolo crudelmente ironico: “Balla copi pupi”.

Ora l’attacco ricomincia ed è una vera novità mediatica. Travaglio tira le orecchie a Grillo e alla Raggi perché non gli sembra una bagatella il falso ideologico ed infatti ha ragione. Solo un’epoca oscura come la nostra, un kali yuga induista per dirla in maniera dotta, può far intendere questo.

Ma tant’è.

Tuttavia la conversione paolina sulla via di Damasco (o di Roma o di Genova, fate voi) del piccolo Robespierre torinese non è completa e mostra ancora segni di perseveranza nell’errore, direbbero dotti preti.

Alla fine non sa resistere ad una mini difesa della Raggi tirando in ballo il sindaco di Milano, Sala.

Peccato. Ce l’aveva quasi fatta. Ma la via intrapresa è quella giusta.