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Il Cern sceglie la tecnologia Oracle per studiare la materia oscura

Il Cern si serve delle tecnologie cloud Oracle per la sua infrastruttura di ricerca, usata per studiare la struttura fondamentale del nostro universo e fenomeni come la materia oscura e l’energia oscura.

Il Cern, l'Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare, rinnova la sua partnership con Oracle per altri tre anni. La collaborazione avviene nel quadro del programma di ricerca e sviluppo CERN openlab: un framework di ricerca unico, in cui gli scienziati e le più importanti aziende IT possono lavorare insieme.

Uno degli obiettivi della partnership con Oracle è sviluppare un’infrastruttura cloud a elevate performance in grado di immagazinare e analizzare enormi quantità di dati di controllo, come quelli generati dalle gigantesche infrastrutture di ricerca usate nei laboratori per sondare l’origine dell’universo.

Oracle può anche fare uso di quanto apprende lavorando al programma per offrire ai suoi clienti tecnologie cloud estremamente potenti e a prova di futuro.

CERN openlab rappresenta un contesto unico nel suo genere per la cooperazione tra scienza e industria privata fin dal 2001. In questo programma, il CERN collabora con le più importanti aziende IT sullo sviluppo congiunto di tecnologie ad elevate performance da usare per la ricerca di base nella fisica.

Oracle è partner del programma dal 2003 e nel 2018 ha avviato un nuovo ciclo di progetto triennale.  L’azienda, che è uno dei membri più grandi, è coinvolta attualmente in quattro progetti attivi.

Inoltre, ogni anno 40 studenti provenienti da tutto il mondo hanno l’opportunità di lavorare sui progetti in corso partecipando a una summer school di nove settimane.

Oracle supporta il funzionamento dell'accelleratore di particelle del Cern

Con sede a Ginevra, in Svizzera, il CERN è dedicato alla ricerca di base nella fisica e usa il suo Large Hadron Collider (LHC), il più grande acceleratore di particelle al mondo, per studiare la struttura fondamentale dell’universo. Qui le particelle subatomiche sono fatte accelerare e collidere, simulando le condizioni del nostro universo a una frazione di secondo dopo il Big Bang. Gli esperimenti nel Large Hadron Collider attualmente producono circa 50 petabyte di dati ogni anno: un volume di dati che corrisponde all’incirca a quello di 2.000 anni di contenuti video in alta definizione.

Nonostante tutti gli sforzi, la nostra conoscenza della fisica oggi spiega solo la materia visibile che rappresenta circa il 5% dell’energia totale dell’Universo. Per questo, l’acceleratore sarà reso ancora più potente, per generare un maggior numero di collisioni fra particelle e moltiplicare gli sforzi per studiare fenomeni quali la materia oscura e l’energia oscura.

Il CERN ha anche bisogno di avere una infrastruttura IT altrettanto potente: la cooperazione del laboratorio con Oracle gioca in questo un ruolo chiave. 

“Gli obiettivi di ricerca del CERN sono estremamente affascinanti e le tecnologie sviluppate nel laboratorio hanno avuto un impatto significativo anche sulla nostra vita quotidiana. Per esempio, alcune tecnologie sviluppate lì hanno già aiutato a migliorare il trattamento di certi tipi di cancro. Per questo siamo davvero felici di rinnovare la nostra partnership con CERN openlab e speriamo di lavorare insieme per sviluppare tecnologie ancora più potenti, che faranno avanzare sia la scienza che il settore privato” ha commentato David Ebert, Director-Government, Education, Healthcare Industry Solutions di Oracle EMEA.

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