L'informazione fai-da-te
Caro Mariano, non condivido questa tua opinione ma, nello spirito di apertura e di confronto che caratterizza da sempre Affaritaliani.it, la pubblico senza alcun dubbio. Non la condivido perché non coglie a mio avviso la novità - criticabile fin che si vuole, ma apprezzabile - di giovani ministri che si mettono in discussione, usano i nuovi linguaggi, costruiscono ponti con la realtà, svecchiano la politica. Non vorremo certo tornare alla Falcucci o a Giulio Caiati (un andreottiano doc, per le cui terga fu inventato una trentina d'anni fa il ministero della Gioventù). Nè condivido l'idea che ci voglia necessariamente la presenza dei giornalisti. Perché, specie in tv, ci sono giornalisti (non voglio fare i nomi ma li vediamo tutti) della cui colleganza non c'è da essere orgogliosi. Meglio la Gelmini, che è anche molto telegenica. E secondo registi che se ne intendono ha anche un marcato sex appeal. Più di Bruno Vespa e Floris. Angelo Maria Perrino |
Un’altra ministra del governo Berlusconi, l’effervescente Giorgia Meloni, ha scelto invece di inaugurare la sua “Radio Gioventù”, con trasmissioni da scaricare in podcast sul sito del dicastero, che verranno date gratuitamente alle radio che ne facessero richiesta. Finita l’era dei giornalisti cani da guardia del potere: se come è vero la politica si fa sempre più sui mezzi di comunicazione e sempre meno nelle sezioni di partito, tanto vale attrezzarsi. Anni e anni di Bagaglino, coi politici pronti a prendere le torte in faccia, a sguitteggiare per gli applausi; decenni di “Porta a porta”, tra risotti e botte prese e date; dopo le trasmutazioni di Irene Pivetti e il reimpiego mediatico di Claudio Martelli, i politici possono rinunciare a lacché e reggi-microfoni, figuriamoci a mastini tipo Santoro, Gabanelli, Annunziata, Forbice…
![]() IL VIDEO del ministro Gelmini: clicca qui |
Nel mainstream dell’informazione (tv, radio, internet) che tutto confonde e impasta, qualsiasi comunicazione politica non mediata da giornalisti o conduttori con un minimo di coscienza del mestiere andrebbe fatta precedere dalla dicitura “messaggio promozionale”. A garanzia di chi ascolta.



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