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MediaTech
K-tune, la blockchain al servizio della musica

di Vincenzo Caccioppoli

 

La blockchain, la nuova innovativa tecnologia, basata sulla decentralizzazione degli scambi di dati sul web, ha prospettive di utilizzo assai interessanti in settori che comportano appunmto lo scambio di dati e servizi via web, come quello dell'energia, del fintech o del mercato immobiliare. Ma se esiste un settore in cui detta tecnologia sembra maggiormente adeguato, è forse quello che riguarda la tutela del copyright e dello scambio di opere dell’ ingegno. A tal proposito nasce un nuovo progetto coreano che riguarda il mercato sempre più diffuso dello streaming e della produzione di brani musicali. A fine ottobre, infatti, è partita la ICO ( la pubblica offerta di Token) di K-Tune una sorte di iTunes in salsa blockchain. Sono già diversi i progetti in blockchain che si occupano di difendere il copyright nella attività di streaming di brani musicali, come Moozicore, Chain o Musicoin. Ma K-Tune analizza anche il settore dal punto di vista della produzione dei brani, contribuendo a mettere in contatto autori e produttori musicali. Il progetto di K-Tune si pone, infatti, come soluzione sia per creare una community di musicisti al fine di creare collaborazioni per la realizzazione di nuovi brani, sia come piattaforma per diventare un produttore musicale; K-Tune inoltre offre diversi strumenti molto utili che possono semplificare la vita ad un artista, come ad esempio i cosiddetti K-Tune Masters, Arena e Camp.

Lo scopo infatti è quello di riunire talenti musicali per produrre musica, grazie anche ai cosiddetti K-Tune Masters, ovvero produttori attuali ed ex professionisti affiliati a K-Tune, che avranno il ruolo di fornire assistenza agli utenti nel loro processo di produzione musicale. Gli utenti della piattaforma infatti potranno condividere il loro lavoro con i Master per chiedere consigli o collaborazioni in merito a musica, testi, cori, mixaggio, eccetera. La piattaforma disporrà anche di un mercato aperto in cui tutti gli utenti potranno mettere in vendita i propri lavori: si chiamerà K-Arena e consentirà di mettere in vendita non solo pezzi, ma anche singole tracce, come le melodie, gli arrangiamenti, i testi e così via. Una volta acquistati contenuti da un altro utente, gli utenti potranno utilizzarli liberamente per completare i propri pezzi. Inoltre, gli utenti saranno liberi di impostare i propri prezzi e controllare i diritti di licenza. Oltre a K-Arena ci sarà anche K-Camp, ovvero una sezione in cui gli utenti possono cercare partner con cui collaborare, e con i quali condividere gli eventuali introiti derivanti dalle vendite dei brani realizzati insieme.

Il token utilizzato all’interno della piattaforma sarà KTT, che verrà utilizzato come mezzo di pagamento per utilizzare i servizi di K-Tune. Gli utenti potranno acquistare KTT direttamente all’interno della piattaforma, o tramite exchange. L’iniziativa mira a consentire a tutti gli artisti di mettere a frutto il proprio talento producendo contenuti e scambiandoli con altri artisti, con l’obiettivo di mettere sul mercato i loro brani e guadagnare, in particolare per quanto riguarda il mercato in crescita del K-Pop molto diffuso in Corea del sud. Tra i Masters infatti ci sono trackmaker professionisti, autori di canzoni e ingegneri del suono che hanno una notevole esperienza nella produzione di canzoni K-Pop, tra cui EXO, TWICE, IZ*ONE, GOT7 e Beast. La piattaforma inoltre consente una distribuzione equa e trasparente delle royalty. Il sistema di monitoraggio del copyright di K-Tune è basato sulla tecnologia blockchain, e consente il monitoraggio completo e in tempo reale di tutte le attività sulla piattaforma. Questa funzione elimina anche possibili controversie tra artisti e distribuisce i diritti d’autore in modo semplice e corretto. Inizialmente la piattaforma sarà incentrata sul genere musicale K-Pop, molto forte in Sud Corea, paese di origine del progetto, ma in realtà l’uso è aperto ai musicisti di tutti i generi musicali.

vcaccioppoli@gmail.com

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