Libero, Crimi: verifiche per bloccare fondi
Libero, Di Maio sul titolo sui gay: "Scriveranno idiozie senza fondi"
“Avvierò immediatamente una procedura interna per vagliare la possibilità di bloccare l’erogazione dei fondi residui spettanti ad un giornale che offende la dignità di tutti gli italiani e ferisce la democrazia”. Ad affermarlo Vito Crimi, sottosegretario M5S con delega all’Editoria, commentando il titolo con cui oggi Libero apre la sua prima pagina: ‘Calano fatturato e Pil, ma aumentano i gay’.
“Provo disgusto per il titolo del giornale Libero. Un giornale che riceve soldi pubblici che prima pubblica titoli razzisti, poi oggi anche omofobi”, ha rimarcato il deputato grillino.
“Mi aspetto che il giornalismo che tanto vede in noi il nemico, faccia sentire la sua voce. Probabilmente, ha concluso, chi distrugge la credibilità della stampa sono proprio alcuni giornalisti”.
Libero, Di Maio sul titolo sui gay: "Scriveranno idiozie senza fondi" - Il titolo di apertura di Libero fa andare su tutte le furie la politica. "Calano fatturato e Pil ma aumentano i gay", titola infatti oggi il quotidiano diretto da Pietro Senaldi, un titolo che ha spinto il vicepremier Luigi Di Maio a scrivere immediatamente sui social per ribadire la posizione pentastellata sul blocco dei fondi all'editoria, un'azione che però s'inserisce nella più generale critica del M5S alla stampa nazionale.
"Abbiamo fatto bene o no a tagliare i fondi a giornali del genere? Scriveranno queste idiozie senza più un euro di fondi pubblici. Vito Crimi ha avviato la procedura che azzererà i finanziamenti pubblici entro i prossimi tre anni", ha scritto infatti su Instagram il vice premier e ministro dello Sviluppo, Luigi Di Maio.
"Provo disgusto per il titolo del giornale Libero. Un giornale che riceve soldi pubblici che prima pubblica titoli razzisti, poi oggi anche omofobi. Avvierò immediatamente una procedura interna per vagliare la possibilità di bloccare l'erogazione dei fondi residui spettanti ad un giornale che offende la dignità di tutti gli italiani e ferisce la democrazia. Mi aspetto che il giornalismo che tanto vede in noi il nemico, faccia sentire la sua voce. Probabilmente chi distrugge la credibilità della stampa sono proprio alcuni giornalisti", ha sostenuto invece Vito Crimi, sottosegretario con delega all'Editoria.
“Titoli del genere, così come quello sui terroni, creano discriminazione e fomentano odio. L’ordine dei giornalisti ha il dovere di intervenire tempestivamente. Tagliare i fondi a giornali come questo è doveroso. Questa non è informazione!”, ha twittato invece Manlio Di Stefano, sottosegretario M5S agli affari esteri.
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