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Rai, Il giallo del falso ministro e della truffa a Foa. Anzaldi: "Gravissimo"
Il Presidente Rai Marcello Foa

Giallo a Viale Mazzini. Dopo Delitto in Via Teulada, sceneggiato cult degli anni Ottanta, ecco che arriva un sequel, peccato però che sia reale e non una fiction. A quanto apprende l'Adnkronos, infatti, "Il presidente della Rai, Marcello Foa è stato ascoltato nei mesi scorsi dagli inquirenti in relazione all’indagine su una ’mail truffa’ arrivata nella sua casella di posta elettronica. Nella mail, inviata prima dell’estate e rivelatasi poi falsa, un truffatore spacciandosi per l’allora ministro dell’Economia Giovanni Tria chiedeva di accreditare alcune somme di denaro su un conto per presunti servizi".

E ancora: "Il tentativo di truffa sarebbe avvenuto tra aprile e maggio scorsi e [...] nella mail il finto ministro avrebbe chiesto a Foa il versamento di una somma per un progetto legato al commercio estero italiano. Una richiesta di cui Foa avrebbe messo a parte l’ad Salini. A questo punto le ricostruzioni sull'accaduto si fanno complesse, fatto sta ad un certo punto Salini, dopo alcune verifiche, sarebbe venuto a scoprire che Tria non era Tria, e che quella richiesta di denaro era una truffa, ragione per la quale sia Salini che Foa avrebbero denunciato il tutto all'autorità giudiziaria".

Al riguardo Michele Anzaldi, Segretario della Vigilanza Rai e Deputato di Italia Viva, dichiara all'Adnkronos: "Da quello che leggo e da quello che ho saputo ora da alcune telefonate, la situazione mi pare assai più grave. Il presidente della Rai Marcello Foa, una volta ricevuta l'e-mail, si è spinto molto avanti, proponendo all'Ad Salini di siglare il contratto proposto dal finto Tria e sborsare del denaro".

E precisa: "La cosa appare gravissima dal punto di vista sia amministrativo che legale perché non è chiaro per quale ragione un presidente del consiglio di amministrazione della Rai abbia intrattenuto rapporti di questo tipo con il governo, per quale ragione un contratto del genere venga preso in esame da un presidente della Rai senza fare un bando. Che una cosa del genere sia stata proposta poi all'Ad Rai senza prima fare una semplice telefonata al ministero dell'Economia o un'istruttoria, che avrebbe fatto un'azienda anche di piccole dimensioni, è davvero grave".

Sull'argomento si esprime anche il segretario dell'Usigrai Vittorio Di Trepani: "Ci sarebbe da ridere, se la cosa non fosse inquietante. Se confermata, la notizia sulla tentata truffa ai danni della Rai apre scenari sui quali bisogna fare chiarezza con urgenza e massima trasparenza. Cosa c'era scritto nella mail ricevuta dal Presidente della Rai Marcello Foa da parte del 'finto' ministro Tria? E perché Foa avrebbe 'abboccato'? Tutti noi riceviamo decine di mail truffa. Alla guida della Rai c'è una persona talmente sprovveduta da cascarci così, mettendo a rischio l'azienda di Servizio Pubblico? O nella mail c'è scritto qualcosa che ha fatto ipotizzare a Foa che fosse vera? E, nel caso, che cosa?". Secondo Di Trapani, la vicenda ha "contorni inquietanti, sui quali serve totale chiarezza. In ballo c'è l'azienda di Servizio Pubblico, che ha un ruolo strategico dal punto di vista della sicurezza, e la credibilità di chi siede sulla poltrona di Presidente".

Quanto alla Consigliera di Amministrazione Rai Rita Borioni: "Se i fatti descritti corrispondessero al vero si tratterebbe di una cosa gravissima per più di una ragione. Il racconto che era stato fatto a noi consiglieri in Cda era molto più asciutto. A questo punto chiederemo a presidente e Ad Rai di dirci se quanto emerso oggi sia veritiero e, nel caso, di darci ulteriori notizie sulla vicenda [...] sembra "un romanzo di Grisham. Inquietante. Davvero inquietante".

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