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Via della Seta in Tv, una maxi produzione unisce Xi’an e Roma

Al teatro Piccolo Eliseo di Roma la conferenza stampa di presentazione del programma televisivo “Da Xi’an a Roma: due città un solo mondo”, la serie televisiva composta da 100 microdocumentari di 5 minuti ciascuno destinata al pubblico cinese (e non solo): prodotta da CITVC, CABC, CHNPEC la serie andrà in onda a partire dal prossimo settembre, sul canale internazionale CCTV, China Central Television, il più grande network televisivo al mondo.

Il progetto, che ha avuto la collaborazione di Roma Capitale e il prezioso supporto della Fondazione Italia-Cina, esplora e descrive in forma di documentario i diversi aspetti culturali e i molteplici parallelismi tra due grandi imperi e le rispettive antiche capitali: Roma e Xi’an (capoluogo della provincia dello Shaanxi). Sulla base dell’indagine sul campo di noti studiosi cinesi e italiani, il programma è suddiviso in dieci capitoli: affari, arte militare, cultura, sistema sociale, arte, architettura, musica, design, cibo, folklore; delineando le due antiche capitali come esempio di scambio e condivisione culturale tra est e ovest.

La conferenza è stata condotta da uno dei due registi della serie, l’italiano Paolo Carrino, che ha firmato “Da Xi’an a Roma” con il collega cinese Zhao Weidong: “Il nostro è un viaggio tra due mondi paralleli che si sono incontrati poco ma che hanno cominciato a parlarsi negli ultimi anni” ha detto Carrino in apertura, prima di lasciare la parola a Tang Shiding, vice direttore generale della CITVC (China International Television Corporation): “L’Italia è un Paese solo apparentemente lontano. Per noi la realizzazione di questo documentario è come aprire l’album di famiglia di una nazione; per giunta quest’anno il Presidente Xi Jinping è venuto in Italia e in occasione di un’intervista al Corriere della Sera ha sottolineato l’importanza delle opera audiovisive” ha detto Shiding alla platea dell’Elise; “i nostri sono Stati che hanno una storia antica e sono finestre verso il mondo. Ci siamo concentrati verso la culla della cultura occidentale, in particolare Roma, partendo dalla nostra antica capitale: per noi questo è un progetto che porta dentro di se lo spirito della Via della Seta”.

La serie di documentari non sarà trasmessa solo in Cina ma verrà tradotta anche in italiano, inglese, arabo e altre lingue, per trasferirne il fascino a livello internazionale: “con un linguaggio semplificato, per un pubblico di massa”. Alla conferenza ha partecipato anche Michele Geraci, sottosegretario di Stato al Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) con delega agli affari cinesi: “Con questo governo abbiamo riportato la Cina, dove personalmente ho vissuto per dieci anni, nel posto che merita dal punto di vista commerciale e culturale. Ricopro l’incarico di responsabile per il commercio internazionale e desideriamo fare di più con la Cina: perché il commercio ha bisogno della cultura e la cultura ha bisogno del commercio”.

E’ poi intervenuto Francesco Rutelli, presidente ANICA, coordinatore del Forum Culturale Italia Cina e già Sindaco di Roma: “Sono fermamente convinto dell’importanza della collaborazione Italia-Cina; sono nazioni con dimensioni molto diverse, ma che dal punto di vista culturale hanno molto in comune e molto da condividere. Nel miliario aureo eretto da Augusto” nel 20 a.C., “presente nel Foro Romano, da tradizione si considera che partano tutte le strade: da lì si contano le miglia e le distanze. C’è anche la Cina. C’è un gemellaggio tra questi due popoli; i cinesi, poi, di Roma non amano solo la storia, ma anche la contemporaneità: amano dell’Italia le tradizioni – da Augusto in avanti – ma anche design, moda, cibo, cinema e audiovisivo. La nostra forza, tramite questo strumento, è costruire un dialogo e un turismo sostenibile. Partiranno milioni di viaggiatori e sarà un turismo nuovo” e per gestirlo “serviranno esperienza e sostenibilità” aggiunge Rutelli che conclude: “Viva questa amicizia, nata due millenni fa e destinata a durare”.

E’ stata poi la volta di Alberto Bombassei, presidente della Fondazione Italia Cina, che ha ricordato come la Fondazione sia nata a Milano nel 2003 “per supportare le aziende italiane nell’approccio col mercato cinese, ma anche per aiutare le aziende cinesi nell’avvicinarsi all’Italia. In questi anni c’è stata moltiplicazione dell’interesse, oltre che di scambi culturali e sono convinto che la tv possa ricoprire un ruolo importante. Le suggestioni che cinema e tv sanno evocare sono strumenti potentissimi; per questo abbiamo supportato con convinzione questa serie, per utilizzare questo strumento come ponte tra i nostri due paesi”.

Liang Gui, vice Governatore dello Shaanxi (la Regione che ospita Xi’an), ha parlato di “un progetto che collega due nazioni e le sue antiche capitali. La nostra provincia nella storia cinese ha avuto un ruolo importante: tredici dinastie in Cina hanno istituito la loro capitale a Xi’an e in altre città dello Shaanxi. Sono i luoghi dove è nato tutto questo, luoghi fortemente simbolici. A partire dalla Via della Seta, la storia ci ha sospinto fino ai nostri giorni: che la nostra millenaria amicizia possa continuare a risplendere eternamente nel futuro”. Il vice Sindaco di Roma e assessore alla Crescita Culturale Luca Bergamo ha spiegato che “quando la CCTV mi ha contattato per questo incredibile progetto ho messo a disposizione tutto quello che l’amministrazione poteva. La capacità di raccontare che hanno le immagini contribuisce a creare percezione e attitudini. Considero questo progetto e queste 100 puntate un contributo enorme al futuro: la costruzione di un futuro possibile dipende dal camminare sulla conoscenza. Grazie dell’opportunità e degli insegnamenti che la cultura cinese può dare a noi e al mondo intero”.

In chiusura la soprano cinese naturalizzata italiana, Hongmei, si è esibita sul palco (dove nel frattempo erano saliti i protagonisti della mattinata) nella toccante esibizione di un celebre brano della grande tradizione musicale italiana.

“Da Xi’an a Roma: due città, un solo mondo” è girata interamente in 4K ed è un’iniziativa che anticipa di pochi mesi l’importante ricorrenza, nel 2020, del 50esimo anniversario dell’inizio dei rapporti diplomatici tra Italia e Cina e si pone nella scia della visita a Roma del Presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping.

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