Alzheimer: positivi i test sul farmaco Lmtx, nuove speranze per i malati
Positivi i test sul Lmtx, il nuovo farmaco che frena l’Alzheimer, ma non ha effetto su tutti. La diagnosi dell'Alzheimer più facile sulle donne che sugli uomini
Si è conclusa positivamente lo studio di fase 3 sul farmaco Lmtx per bloccare l’Alzheimer.
Diversi gli effetti benefici sui pazienti trattati: stop al declino mentale, stop all’indebolimento mentale e riduzione della progressione della malattia, tuttavia gli stessi esiti non sono stati riscontrati su tutti.
Questi i risultati dello studio che sono stati presentati a Toronto, durante la Conferenza Internazionale dell'Associazione Alzheimer.
La ricerca, condotta su un campione di 891 persone affette dalla malattia e diversamente trattate per un periodo di 15 mesi – un gruppo esclusivamente col farmaco (15%), un gruppo assumendo il farmaco in combinazione con altri, un terzo gruppo ha ricevuto un farmaco placebo – tramite i di abilità mentale ha rivelato come le capacità cognitive e di svolgere i compiti quotidiani si erano deteriorate molto più lentamente rispetto ai soggetti trattati con placebo. Inoltre, dalla risonanza magnetica si è evinto come l'atrofia cerebrale nei pazienti trattati con Lmtx risultava ridotta tra il 33 e il 38%, sempre rispetto ai pazienti trattati con il placebo
La diagnosi dell’Alzheimer è più difficile sugli uomini che sulle donne
Sempre durante il convegno di Toronto sull’Alzheimer è emerso un altro dato interessante: è più facile diagnosticare l’Alzheimer sulle donne che sugli uomini.
Non è vero dunque che le donne sono più suscettibili a questa malattia. Solo che arrivano più facilmente a una diagnosi, rispetto agli uomini che presentano sintomi diversi della malattia. Queste, in estrema sintesi, le conclusioni di uno studio realizzato dalla Mayo Clinic di Jacksonville, in Florida.
Per decenni i medici si sono concentrati sulla perdita di memoria come sintomo principale del morbo d'Alzheimer e di altre forme di demenza. Ora però i ricercatori hanno scoperto che gli uomini hanno maggiori probabilità, rispetto alle donne, di avere problemi non legati alla memoria.
Dopo aver condotto esami post mortem sul cervello di 1.600 persone con l'Alzheimer, i ricercatori hanno scoperto che gli uomini hanno maggiori probabilità di avere difficoltà di movimento e di parola. Infatti, negli uomini l'area del cervello legata alla memoria aveva più probabilità di essere risparmiata dalla malattia, rispetto alle donne.