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Medicina
Obesità in Italia: sono 6 milioni. Il 10 ottobre l'Obesity Day

I numeri dell’obesità in Italia: 22 milioni di cittadini italiani in sovrappeso. I numeri dell’obesità in Italia

In Italia ci sono 22 milioni di cittadini in sovrappeso e 6 milioni di persone soffrono di obesità. Più di un cittadino italiano su 20 è diabetico, circa il 5,5% della popolazione, e oltre il 66,4% di chi soffre di diabete di tipo 2 presenta anche problemi di sovrappeso o di obesità. Numeri che, secondo i dati riportati dall'Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation 2017, si traducono in un costo annuo stimato in 9 miliardi di euro.

Obesità: 1 italiano su 2 è obeso. Il Manifesto dell'Italian Obesity Network: obesità è malattia multigenica e multifattoriale

In occasione della 'Campagna nazionale di sensibilizzazione per la prevenzione dell'obesità e del sovrappeso' promossa dall’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica al via il 10 ottobre, una decina tra società scientifiche e associazioni pazienti attive nel campo dell'obesità e della nutrizione hanno sottoscritto un Manifesto. Il Manifesto, promosso dall'Italian Obesity Network, individua 4 azioni urgenti per contrastare lo stigma e tracciare una road map di 10 punti su cosa e come intervenire per affrontare la patologia in maniera integrata. "Purtroppo – osserva Giuseppe Fatati, presidente di Fondazione Adi e Io-Net - l'obesità è ancora considerata una colpa del soggetto che ne è affetto. Si crede che l'obeso sia colpevole perché mangia troppo. In realtà non è così. L'obesità è una malattia vera e propria, multigenica e multifattoriale. Entrano in gioco tanti fattori, che sono però difficili da spiegare e da comprendere, per cui è più semplice dire che qualcuno è obeso perché 'mangia troppo'".

Obesità in Italia: 22 milioni di italiani in sovrappeso. Ecco le azioni per combattere l’obesità

Le azioni individuate nel Manifesto, voluto da Io-Net (Italian Obesity Network) e sottoscritto dalle società Amici Obesi Onlus, Adi, Milano Obesity Declaration, Siedp, Simg, Ibdo Foundation, Fo.ri.sie, Sio, Iwa prevedono: abbandonare l'uso di immagini negative e linguaggi inappropriati, utilizzando il termine "persone con obesità" e non "persone obese", ed evitare gli stereotipi e tenere il focus sulla gravità della malattia soprattutto nelle immagini a scopo informativo e divulgativo; combattere le discriminazioni sui luoghi di lavoro e il bullismo nelle scuole, implementando politiche e campagne di informazione che proteggano i dipendenti e gli studenti, con rispetto per la persona indipendentemente dal peso. E ancora: attuare politiche governative a favore di una migliore disponibilità e accesso a cibo nutriente riducendo la commercializzazione di opzioni meno sane, introducendo protocolli di pianificazione che migliorino gli ambienti urbani, assicurino la pedonabilità e l'uso di spazi verdi e favoriscano più attività motoria; instaurare una relazione positiva, realistica e solidale tra medico e paziente, migliorando l'efficacia delle cure anche attraverso l'uso di un linguaggio appropriato come "alto Bmi" e "peso" preferibili a parole come "obeso" e "sovrappeso", anteponendo la malattia al paziente, usando espressioni come "hai l'obesità" al posto di "sei obeso".
Il documento verrà consegnato nelle prossime settimane all'attenzione delle commissioni ministeriali, regionali e alle aziende ospedaliere di tutto il territorio nazionale.


 

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